(ANSA) - PERUGIA, 17 MAR - La seconda Commissione
dell'Assemblea legislativa, presieduta da Valerio Mancini, ha
ascoltato i rappresentanti di Cgil e Cisl in merito al nuovo
Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti.
In una nota di Palazzo Cesaroni si spiega che dalle relazioni
dei sindacalisti presenti è emerso che sarebbe mancata una reale
consultazione con le organizzazioni durante la redazione del
documento, nel quale non sarebbero presenti una visione
complessiva dell'Umbria e i necessari collegamenti con gli altri
atti strategici di programmazione. Il tema della chiusura del
ciclo, è stato rilevato, potrebbe essere affrontato in maniera
diversa, riducendo in modo sostanziale la quantità di rifiuti da
trattare e valutando in seguito la effettiva esigenza di un
termovalorizzatore. Riuso, riciclaggio e valorizzazione
economica delle materie prime seconde dovrebbe rappresentare la
priorità nella gestione dei rifiuti, utilizzando poi i residui
per la produzione di combustibile solido secondario. Il Css - è
stato detto - può essere prodotto altrove ed utilizzato in
Umbria e quindi potrebbe risultare più ragionevole produrlo
direttamente, con alti livelli qualitativi, evitando di
importarlo. Questo mentre si completa il processo di transizione
ecologica. Oltre a garantire una presenza predominante del
pubblico nella filiera dei rifiuti, è stato rimarcato, sarebbe
necessario, prima di bandire le gare, redigere un Protocollo per
la tutela del lavoro, assicurando garanzie per l'occupazione e
garantendo un miglioramento delle condizioni degli operatori.
È stato in seguito evidenziato - emerge ancora dalla nota -
che molto tempo sarebbe stato perso e molte scelte non sarebbero
state fatte, negli ultimi anni, in ambito rifiuti. Il servizio
di raccolta e quello di gestione dell'impiantistica non
dovrebbero essere separati, con bandi di gara diversi, perché il
primo rischierebbe fortemente di andare in perdita mentre il
secondo sarebbe in grado di assicurare anche degli utili.
Riduzione della produzione dei rifiuti, riuso e riutilizzo
dovrebbero essere potenziati per ridurre al massimo la quota
residua, evitando anche di dotarsi di un inceneritore che
attrarrebbe rifiuti anche dalle più grandi regioni vicine, che
sono in sofferenza nella gestione della filiera.
Si porrà, è stato rilevato infine, il problema delle diverse
tempistiche delle gare rispetto ai servizi già affidati. E
servirà attenzione all'applicazione del contratto nazionale
anche nei subappalti. (ANSA).