L'Aula di Palazzo Cesaroni ha
approvato con voto unanime (17) l'aggiornamento del Piano
regionale per la qualità dell'aria. Sull'atto, la stessa Seconda
commissione, che ne ha seguito l'iter, si era espressa
unitariamente dopo l'accoglimento da parte dell'assessorato di
alcuni emendamenti proposti dal consigliere Thomas De Luca che
inseriscono sostanzialmente nel Piano un più articolato
principio di collegamento tra ambiente e salute.
Il contenuto ed i rilievi tecnici e politici sono stati
illustrati dai due relatori indicati in commissione: il
presidente Valerio Mancini (maggioranza) e Thomas De Luca
(minoranza).
Mancini ha osservato che si tratta di un "documento importante
perché riguarda l'ambiente e la salute dei cittadini. La
versione originaria del Piano regionale per la qualità dell'aria
fu approvata nel 2013. L'aggiornamento al testo è risultato
necessario in relazione agli esiti della prima valutazione di
impatto strategico e deliberato nel febbraio 2016 dalla Giunta
regionale, sulla base dei risultati delle attività di
monitoraggio sulle concentrazioni degli inquinanti condotte
negli ultimi anni, anche con riferimento ai valori di Pm10
registrati in special modo nella Conca ternana, nonché sulla
base degli esiti di specifici studi di caratterizzazione delle
polveri elaborati da Arpa Umbria".
"La prima valutazione intermedia di Vas del 2016 - ha ricordato
Mancini - aveva già evidenziato il permanere di significative
criticità nel raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano.
Tali problematiche risultavano confermate anche nelle relazioni
predisposte da Arpa Umbria dal 2015 al 2018, nelle quali si
evidenziava il mancato rispetto dei valori limite per le
concentrazioni di Pm10 con il verificarsi di situazioni di
particolare criticità proprio nella Conca ternana. Nello stesso
periodo, situazioni di superamento dei valori limite per le
polveri si sono registrate anche nel comune di Narni, mentre in
altri comuni della stessa area si sono evidenziati valori
elevati delle concentrazioni di Benzo(a)pirene, derivanti dalla
combustione delle biomasse, nonché alte concentrazioni di
metalli associate alle emissioni prodotte dalle attività
industriali. Nel dicembre 2018, la Regione Umbria ha definito
con il ministro all'Ambiente ed i Comuni di Terni e Narni un
Accordo di programma che si pone come obiettivo l'individuazione
e l'attuazione di misure idonee a perseguire il risanamento
della qualità dell'aria nella Conca ternana.
Le azioni di risanamento individuate recepiscono, in primo
luogo, gli impegni dell'Accordo e mirano a ridurre le emissioni
complessive individuando come interventi prioritari quelli
legati al contenimento delle emissioni causate dal traffico
veicolare e dai sistemi di riscaldamento domestico, con
particolare riferimento all'utilizzo delle biomasse. Vengono per
questo previste specifiche misure di incentivazione, ma anche
una serie di misure a carattere prescrittivo (limitazione del
traffico, divieto di utilizzo dei camini tradizionali ecc.)".
"Nel Piano è previsto un aggiornamento dei dati ambientali, che
tiene conto dell'evoluzione del quadro della qualità dell'aria
come emerge dalle rilevazioni e dagli studi elaborati da Arpa
Umbria e alla luce dei quali si rende necessario rivedere
l'elenco dei comuni inclusi nelle cosiddette 'Aree di
superamento', quelle in cui permane il rischio di violazione dei
limiti di ammissibilità delle concentrazioni di Pm10 e dei
valori obiettivo di Benzo(a)pirene".
Thomas De Luca ha sottolineato che "l'aggiornamento di questo
Piano si è reso necessario a seguito della procedura
d'infrazione dell'Unione europea che ha interessato la Regione
Umbria, causata dal continuo mancato rispetto dei limiti di
legge del particolato atmosferico nella Conca ternana. E dopo
anni dall'apertura della procedura siamo ancora di fronte alla
presenza di 40 sforamenti registrati a Maratta e al sesto anno
su otto di superamento del valore obiettivo del nichel nella
centralina di Prisciano. Il Piano regionale presenta profonde
lacune e assenze di dati e basi scientifiche nella fase di
analisi, palesi e paradossali incoerenze nella fase di
valutazione e conseguentemente misure di piano che non hanno
prodotto alcun risultato. Misure che hanno anche disperso
ingenti quantità di risorse pubbliche che potevano essere
utilizzate per la rimozione dei fattori strutturali che sono
alla base della questione ambientale della Conca ternana".
"Questo aggiornamento - ha osservato De Luca - non ha spostato
assolutamente nulla in merito a queste criticità. Questo perché
mentre i criteri per l'elaborazione dei piani della qualità
dell'aria fissano i fattori territoriali come parte
imprescindibile per la redazione del documento, la Regione
Umbria ha sempre tenuto conto nelle proprie valutazioni solo ed
esclusivamente dell'Inventario regionale delle emissioni.
Parliamo di un registro con i dati relativi alle emissioni
puntuali come le ciminiere delle fabbriche sommandole a delle
stime sulle emissioni diffuse, il traffico o il riscaldamento
domestico (caminetti e stufe)".
"C'è stato un confronto serrato in commissione - ha detto, fra
l'altro, De Luca - e con l'assessore Morroni e i tecnici
dell'assessorato. Alla fine il risultato è stata una piccola
parziale modifica di questo documento, ma che cambia
radicalmente il paradigma di tutto ciò che è stato fatto fino ad
oggi. Oggi, per la prima volta, si è inserito all'interno di un
atto di programmazione un principio: nelle aree inquinate come
la Conca ternana devono essere garantiti controlli, screening e
prevenzione secondaria per le patologie per cui esiste
un'evidenza di esposizione ambientale. Quando questa attività
entrerà a regime noi potremo salvare vite.
Per la prima volta ha iniziato a sgretolarsi un approccio
negazionista che per troppi anni ha bloccato la somministrazione
delle politiche di risanamento ambientale"; "abbiamo difeso il
divieto di potenziamento e di nuova costruzione di impianti di
incenerimento e comunque di tutti gli impianti di combustione
inquinanti al di sopra dei 3 Mw di potenza che utilizzino
combustibili da fonti fossili solide o liquide, biomasse solide
o liquide, rifiuti".
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