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Regione: unanimità su mozione Umbria strumento di pace

Regione: unanimità su mozione Umbria strumento di pace

Atto emendato dall'Aula con il sostegno di tutti i gruppi

PERUGIA, 22 novembre 2022, 17:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Assemblea legislativa ha approvato all'unanimità la mozione "Umbria strumento di pace" dei consiglieri regionali Thomas De Luca (M5s), Michele Bettarelli (Pd), Vincenzo Bianconi (Misto), Tommaso Bori, Simona Meloni e Fabio Paparelli (Pd).
    L'atto è stato emendato dall'Aula con il sostegno di tutti i gruppi politici.
    Illustrando la mozione in Aula prima del voto, De Luca ha spiegato che l'atto punta a "promuovere presso le più alte sedi istituzionali nazionali ed europee la città di Assisi come sede di una Conferenza di pace, da svolgersi sotto l'egida delle Nazioni unite, con un ruolo centrale e pieno coinvolgimento del Vaticano". "Ad inviare una lettera all'ambasciata della Federazione Russa - ha aggiunto - chiedendo l'immediato ritiro delle truppe dal territorio ucraino, prima di ogni successiva revoca delle sanzioni, come concreto segno di disponibilità e apertura a negoziati di pace. Ad inviare ai Presidenti di Camera e Senato una lettera volta a sostenere la ratifica da parte del Parlamento italiano del Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari. A dare adesione formale alle manifestazioni locali e nazionali per la pace promosse da Europe for Peace e dalle associazioni aderenti alla 'Rete pace e disarmo'. Impegna inoltre l'Ufficio di presidenza dell'Assemblea legislativa ad apporre sulla facciata di Palazzo Cesaroni una bandiera della Pace con l'intento di riaffermare l'identità pacifista e non-violenta della nostra regione". Ha inoltre rimarcato che "l'aggressione da parte della Federazione Russa e la cosiddetta 'Operazione militare speciale' costituisce una ingiustificabile violazione del diritto internazionale aggravata dai referendum farsa svolti senza alcun rispetto delle norme costituzionali dello stato ucraino e tramite l'uso della forza". "L'Ucraina, in qualità di stato aggredito - ha sostenuto ancora -, ha il pieno diritto di difendersi da una illegittima occupazione di uno stato invasore con il pieno sostegno dello sforzo bellico ucraino, necessario e proporzionale all'attacco russo. Nelle ultime settimane si è fatta protagonista una ripugnante retorica sull'utilizzo di armi atomiche, lasciando passare il pericoloso messaggio che dalla funzione di deterrenza sia accettabile il loro impiego 'tattico' all'interno di un conflitto".
    Il capogruppo della Lega, Stefano Pastorelli, ha aggiunto a nome di tutti un emendamento condiviso da tutte le forze politiche con l'impegno a "promuovere presso le più alte sedi istituzionali, sia nazionali che europee, il ruolo di Assisi come sede di conferenza della pace, con il pieno coinvolgimento del Vaticano, e che la presidente Tesei si impegni con la presidenza del Consiglio dei ministri nel perseguire un percorso di pace e distensione, infine a sollecitare governo e Parlamento a perseguire l'obiettivo di una nuova era di pace, fermo restando gli obblighi assunti nella Nato".
    Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti Valerio Mancini (Lega), che ha ringraziato la minoranza per la proposta portata all'attenzione dell'Aula, ribadendo la propria contrarietà all'invio di armi e Andrea Fora (Patto civico), soddisfatto perché con il documento si ribadisce "l'importanza di appartenere alla Nato e sempre deve essere chiaro che la Russia è il paese aggressore e quindi serve un percorso diplomatico ma anche aiutare la resistenza ucraina".
   

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