"Quella della scomparsa di Barbara
Corvi è una situazione molto complicata e in itinere.
Sull'affermazione di Pierpaolo Pasolini 'noi sappiamo, ma non
abbiamo le prove', basiamo il nostro lavoro. Si tratta di un
lavoro lungo, complicato, ma dal quale non vogliamo tirarci
indietro. Non può esistere che una donna, nel 2022, possa
sparire senza che nessuno sappia più nulla da 13 anni". È quanto
ha affermato il presidente dell'Osservatorio regionale sulla
criminalità organizzata e l'illegalità, Walter Cardinali a
margine dell'iniziativa "Libere di essere", organizzata dallo
stesso Osservatorio in concomitanza con la data di compleanno di
Barbara Corvi, scomparsa il 27 ottobre 2008 ad Amelia e della
quale, da allora, non si hanno più notizie.
L'evento - riferisce un comunicato della Regione - si è
articolato su tre momenti, ognuno dei quali basato sul lavoro
dell'Osservatorio. l'obiettivo è stato quello di dare continuità
al percorso di accompagnamento alla famiglia Corvi e alla
società civile umbra nella ricerca di verità e giustizia su
Barbara, nonché di elaborazione e proposta politica a partire da
ciò che questa storia rappresenta per l'intero Paese.
Nella prima parte è stato presentato il progetto contestualmente
avviato "Lettere per Barbara Corvi". Il progetto prevede la
pubblicazione mensile di una lettera scritta da persone
significative appartenenti alla società civile impegnata nella
ricerca della verità e nel costruire memoria e pubblicata sulle
testate giornalistiche umbre e calabresi. Nella seconda parte è
stata presentata la canzone "Grida giustizia", un contributo
nato dal legame con la storia di Barbara Corvi e prodotto
dall'etichetta discografica Giuro. Il testo è di Eugenia Martino
e Valeria Farinacci, con la musica di Bruno Ferri. Nella
rielaborazione del testo ha partecipato anche Valeria Farinacci
che ha dato voce a questa canzone, ribadendo la vicinanza alle
tematiche legate alla violenza sulle donne.
Infine è stato presentato il protocollo "Libere di essere" che
nasce dopo anni di studio e di approfondimento sulle dinamiche
intersezionali tra la violenza mafiosa e la violenza di genere.
Il protocollo nasce dalla collaborazione con il Centro per le
pari opportunità della Regione Umbria e la Rete dei centri
antiviolenza dell'Umbria, e rappresenta la prima esperienza in
Italia di rete formalizzata tra associazioni e istituzioni per
l'accoglienza, l'accompagnamento ed il supporto delle donne
sopravvissute o che intendono intraprendere un percorso di
uscita dalla violenza maschile e di stampo mafioso.
Il protocollo, che verrà firmato nei prossimi mesi, vede
coinvolti oltre ai soggetti proponenti anche le procura della
Repubblica di Perugia, Terni e Spoleto, le prefetture di Perugia
e di Terni e i Centri Antiviolenza (Cav Barbara Corvi- Casa
Delle Donne Di Terni- Cav Crisalide- Donne Contro La Violenza
Aps- Liberamente Donna- Cav Maria Teresa Bricca, Città Della
Pieve).
"Il nostro impegno, da oggi - ha assicurato il presidente
dell'Osservatorio -,parte con ancora maggiore determinazione.
Con questa iniziativa intendiamo allacciare, con Barbara, un
rapporto diretto, assicurandola che nessuno l'ha dimenticata".
Irene Corvi, sorella di Barbara (presente all'iniziativa insieme
all'altra sorella Monica) ha sottolineato che "nonostante tutti
questi anni trascorsi, il ricordo di Barbara rimane forte. Mia
sorella non si sarebbe mai allontanata da noi di sua volontà.
Purtroppo non riusciamo a vedere a tutt'oggi, dopo 13 anni, la
verità. Purtroppo il tempo che passa senza avere notizie ci
butta sempre più giù, è chiaro tuttavia che la speranza continua
ad esserci ed è anche il motivo che ci ha portato oggi a questa
iniziativa".
Per il presidente della Commissione d'inchiesta 'Analisi e studi
su criminalità organizzata ed infiltrazioni mafiose', Eugenio
Rondini (Lega), quella odierna è stata "una giornata importante
e simbolica in quanto proprio oggi ricorre il compleanno di
Barbara. l'Osservatorio ha voluto questo evento al quale la
Commissione ha immediatamente aderito, anche e soprattutto per
parlare del nuovo progetto che riguarda il protocollo 'Liberi di
essere'. Ed anche questo - ha spiegato - come già fatto per
'Liberi di scegliere' verrà inserito all'interno della prossima
proposta di legge che porteremo in Commissione. Si tratta di una
iniziativa importante che permette alle giovani donne che
subiscono certi ambienti di ricrearsi una vita concreta e
alternativa. Tutto questo parte dall'Umbria e questo protocollo
verrà proposto anche al coordinamento nazionale. Un
ringraziamento all'Osservatorio e al suo presidente che per la
Commissione rappresenta un punto di assoluto riferimento e di
concretezza".
Anche la vice presidente della Commissione, Simona Meloni (Pd)
ha espresso "apprezzamento e gratitudine per le importanti
iniziative presentate oggi dall'Osservatorio in ricordo di
Barbara Corvi. Nel giorno del suo compleanno, dall'Umbria si è
levata ancor più forte la richiesta di verità e di giustizia,
gettando le basi di un protocollo, il primo in Italia, che punta
ad assicurare una concreta alternativa di vita alle donne
provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità
organizzata o che siano vittime della violenza mafiosa, che si
dissociano dalle logiche criminali e intendono intraprendere un
percorso di uscita dalla violenza. L'Osservatorio regionale
sulla criminalità organizzata compie oggi meritoriamente
un'azione ancor più concreta, tesa a prevenire le violenze
femminili e mafiose e mette in campo anche un'azione integrata
di sensibilizzazione e comunicazione. Un ringraziamento va a
tutti i soggetti ed associazioni per lo straordinario impegno
affinché, nel nome di Barbara Corvi, la verità prevalga sempre
più sull'omertà e la giustizia sulla sopraffazione".
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