Si terrà lunedì 27 giugno in
concomitanza con il giorno del compleanno di Barbara Corvi,
scomparsa dal 27 ottobre del 2009, l'iniziativa "Libere di
essere", organizzata dall'Osservatorio regionale sulla
criminalità organizzata e l'illegalità, organo della Commissione
d'inchiesta antimafia dell'Assemblea legislativa dell'Umbria.
L'evento, a Palazzo Cesaroni, si articolerà su tre momenti,
rappresentanti ciascuno una delle fasi del lavoro ideato
dall'Osservatorio sulle infiltrazioni e illegalità per -
spiegano gli organizzatori - "dare continuità al percorso di
accompagnamento alla famiglia Corvi e alla società civile umbra
nella ricerca di verità e giustizia su Barbara Corvi, nonché di
elaborazione e proposta politica a partire da ciò che la storia
della giovane donna di Amelia rappresenta per l'intero Paese".
Nella prima parte della mattinata verrà presentato il progetto
contestualmente avviato "Lettere per Barbara Corvi". L'idea, che
ha radici nella storia del movimento antindrangheta, si inquadra
nel più ampio lavoro di accompagnamento, supporto e proposta a
partire dalla storia della scomparsa di Barbara Corvi. Il
progetto prevede la pubblicazione mensile - ogni 27 del mese a
partire da giugno - di una lettera scritta da persone
significative appartenenti alla società civile impegnata nella
ricerca della verità e nel costruire memoria e pubblicata sulle
testate giornalistiche umbre e calabresi. L'obiettivo è rendere
la memoria di Barbara Corvi "una prassi condivisa coinvolgendo
persone e associazioni nel territorio umbro e non solo". "Si
intende così favorire - spiegano ancora i promotori - la
consapevolezza pubblica e la conoscenza sulla storia di Barbara
Corvi affiancando la famiglia Corvi, le associazioni e la
società civile rivolgendo insistentemente la domanda 'dov'è
Barbara?'".
Nella seconda parte verrà presentata la canzone 'Grida
giustizia', un contributo nato dal legame con la storia di
Barbara Corvi e prodotto dall'etichetta discografica Giuro. Il
testo è di Eugenia Martino e Valeria Farinacci, con la musica di
Bruno Ferri. Alla rielaborazione ha partecipato anche Valeria
Farinacci che ha dato voce a questa canzone, ribadendo la
vicinanza alle tematiche legate alla violenza sulle donne.
Infine, verrà presentato il "Protocollo libere di essere" che
nasce dopo anni di studio e di approfondimento sulle dinamiche
intersezionali tra la violenza mafiosa e la violenza di genere.
Da qui, l'intuizione, nata in seno all'Osservatorio, di
ragionare sulle politiche di prevenzione e contrasto alla
violenza contro le donne nonché sui modelli di accoglienza che
caratterizzano i centri antiviolenza.
Il protocollo "Libere di essere" nasce dalla collaborazione
con il Centro per le pari opportunità della regione Umbria e la
rete dei centri antiviolenza dell'Umbria, e rappresenta la prima
esperienza in Italia di rete formalizzata tra associazioni e
Istituzioni per l'accoglienza, l'accompagnamento ed il supporto
delle donne sopravvissute o che intendono intraprendere un
percorso di uscita dalla violenza maschile e di stampo mafioso.
Il protocollo, che verrà firmato nei prossimi mesi al termine
degli iter burocratici preposti, vede coinvolti oltre ai
soggetti proponenti anche le Procura della Repubblica di
Perugia, Terni e Spoleto, le Prefetture di Perugia e di Terni e
i Centri Antiviolenza (Cav Barbara Corvi- Casa Delle Donne Di
Terni- Cav Crisalide- Donne Contro La Violenza Aps- Liberamente
Donna- Cav Maria Teresa Bricca, Città Della Pieve).
"Un importante passo in avanti nelle politiche di prevenzione
e contrasto alle mafie, a partire dal considerare la violenza di
genere come violazione dei diritti umani, diritti negati dal
potere mafioso", sostengono ancora gli organizzatori, "il
protocollo 'Libere di essere' sarà il segno tangibile e concreto
di una memoria radicata e collettiva, di un impegno concreto per
tutte le donne e i percorsi di liberazione ed
autodeterminazione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA