"Assunzioni veloci, aumento degli
stipendi di medici e personale sanitario per evitare la fuga e
arginare la mobilità passiva. Questi devono essere gli
ingredienti di un serio piano di abbattimento delle liste
d'attesa, che rispetti il diritto alla salute, sancito dalla
Costituzione e che questo centrodestra sembra aver dimenticato":
così la capogruppo regionale del Partito democratico, Simona
Meloni, in relazione al "vertice di monitoraggio della
situazione, svoltosi a Palazzo Donini. Un incontro nel quale
diventa evidente che la delega in bianco firmata al privato
convenzionato è un costo inutile e dannoso".
"I numeri resi noti - commenta Meloni in una nota - non
evidenziano affatto un andamento positivo del problema, che
sembra incancrenirsi, tanto che tra agosto e settembre si è
passati da 28 mila nuove prestazioni di metà agosto alle 38 mila
di questi giorni. Ecco quindi che, anche attraverso un attento
ascolto ai problemi degli umbri, che il centrodestra sembra aver
scordato di fare, si capisce che la strada della scelta del
privato convenzionato abbia avviato un circolo vizioso per il
quale a pagare sono sempre i cittadini più deboli. Se infatti il
pubblico, come indicato dalle nostre leggi regionali, sarebbe
obbligato alla presa in carico, il privato pur convenzionato non
procede in questo senso, non provvedendo neanche a predisporre
impegnative e appuntamenti di controllo. Avviene il rimando al
medico di famiglia, grazie al quale il processo si riattiva. Un
evidenze spreco, dunque, di energia e soldi, ammesso e non
concesso che possa avvenire che, uscito dal privato
convenzionato, ci si fermi nella stessa struttura per prenotare
gli esami specialistici. Serve dunque aprire una seria
riflessione e una operazione trasparenza per capire quanto costa
alle casse pubbliche questa operazione. Non è col dare più soldi
ai convenzionati che si risolverà la situazione, ma è urgente
aumentare il personale e, in caso, pagare di più i nostri
professionisti per evitare l'uscita verso le altre regioni.
Questo ci renderebbe più attrattivi e ci farebbe recuperare
sulla mobilità passiva, impegno che la Presidente si era presa
già un anno fa e che, anche in questo caso, sembra avere
dimenticato".
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