Ha tra l'altro evidenziato la
"necessità della tutela" delle parti non direttamente
interessate dall'indagine non solo nelle intercettazioni ma
anche quando vengono acquisiti i contenuti di tablet e
smartphone, il procuratore generale di Perugia sentito oggi
dalla Commissione giustizia del Senato sulla riforma Nordio.
Il magistrato umbro ha ribadito la sua contrarietà
all'abolizione del reato di abuso d'ufficio. Su questo tema
Sottani, rispondendo nei mesi scorsi a una richiesta del
presidente della commissione Giustizia della Camera aveva
sostenuto che le indagini partite da esposti per presunti
episodi di abuso d'ufficio "non di rado fanno emergere fenomeni
di malaffare, se non di vera e propria corruzione nella pubblica
amministrazione". A suo avviso quindi il reato "si rivela un
prezioso grimaldello per scoprire reati di maggiore gravità".
Il procuratore generale umbro ha quindi sottolineato la
necessità di cautele "nei confronti di terzi" nel caso delle
intercettazioni e quando vengono fatte le copie forensi di
dispositivi informatici.
Sottani ha poi parlato del rapporto tra mezzi d'informazione
e mondo della giustizia. Evidenziando il "dovere di informare,
non solo per rispetto dei giornalisti ma soprattutto
dell'opinione pubblica". Durante l'audizione è stato
sottolineato il ruolo che ha l'osservatorio "sulla presunzione
d'innocenza" istituito dalla procura generale e dall'ordine di
giornalisti.
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