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Tiro: elezioni Issf; Rossi, 'Lisin è ancora legato a Putin'

Tiro: elezioni Issf; Rossi, 'Lisin è ancora legato a Putin'

N.1 della Fitav sfida oligarca russo per presidenza mondiale

ROMA, 17 novembre 2022, 14:45

Redazione ANSA

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Non sarà facile battere un avversario che definisce "uno degli uomini più ricchi del mondo, e proprietario della più grande azienda metallurgica russa, la Novolipetsk Iron and Steel Works che ha stretti legami con le autorità russe, guidate dal presidente Vladimir Putin", ma Luciano Rossi, presidente della Fitav, ci riprova. Il suo obiettivo è battere l'oligarca russo Vladimir Lisin nella corsa alla presidenza della Issf, ente mondiale del tiro, nelle elezioni del 30 novembre. Dallo stesso Lisin, dopo un confronto aspro al punto che ci sarebbero state perfino delle minacce di morte, Rossi nel 2018 venne battuto per soli quattro voti, ora ritenta convinto che "gli ultimi 4 anni hanno visto l'introduzione di uno stile di gestione autocratico dall'alto verso il basso, in cui il dibattito è scoraggiato, non c'è trasparenza e il processo decisionale è concentrato sul presidente e sul suo entourage". La sua promessa, se verrà eletto, è di "ripristinare il principio del dibattito democratico, del dialogo aperto e delle relazioni rispettose tra tutte le parti interessate. Farò in modo che le regole tecniche, i nostri elenchi dei record, i formati e i calendari delle competizioni siano gestiti da tecnici esperti negli sport di tiro e non dai politici: la voce degli esperti deve essere ascoltata". Ma il punto focale, che sta a cuore al dirigente umbro, è che "il Cio ha già chiarito la sua posizione riguardo all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, ed è noto - sottolinea - che l'attuale presidente dell'Issf sia collegato al complesso industriale militare in Russia che sta conducendo una guerra di aggressione in Ucraina. La sua azienda è un importante fornitore di acciaio per l'esercito russo, utilizzato nella costruzione di carri armati e altre armi", circostanza questa che Lisin ha sempre negato. In ogni caso, fa notare Rossi, "questa guerra continua a infuriare e vìola principi come il potere pacifico e unificante dello sport, come ha stabilito l'Esecutivo del Cio". Ma quindi è opportuno che Lisin si sia ricandidato? "Attualmente è su una lista di sanzioni in Ucraina e in Australia e una richiesta di aggiungere Lisin a un elenco di sanzioni è all'esame del Senato degli Usa".
   

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