L'Assemblea legislativa ha
approvato all'unanimità dei presenti la mozione promossa da
Francesca Peppucci (Lega) che prevede "contributi alle attività
economiche svolte nei centri storici dei comuni dove siano
situati santuari religiosi".
In particolare, grazie ad un emendamento firmato da tutti i
capigruppo di maggioranza e opposizione, viene impegnata la
Giunta regionale a "chiedere, tramite un confronto con il
Governo, che in fase di attuazione del nuovo provvedimento la
norma sia applicata nei confronti di tutti i comuni umbri dove
siano situati santuari religiosi indipendentemente dalla
popolazione residente e comunque includendo i comuni del
cratere, incrementando le risorse stanziate per la sua
attivazione; estendere questo contributo alle attività
economiche di vendita di beni e servizi svolte nelle zone A di
tutti i comuni a vocazione turistica, fermo restando il
parametro del rapporto delle presenze turistiche straniere e
cittadini residenti".
Nell'illustrare l'atto di indirizzo, Peppucci ha spiegato che
"la legge '126/2020' ha previsto un contributo a fondo perduto
per le attività economiche di vendita di beni e servizi al
pubblico svolte nelle zone A dei comuni capoluogo di Provincia
che abbiano registrato, in base alle ultime rilevazioni
statistiche, un numero di presenze turistiche di cittadini
provenienti da paesi esteri in misura superiore al numero dei
cittadini residenti negli stessi comuni". "La legge '178/2020'
ha poi esteso il contributo alle attività economiche svolte nei
centri storici dei comuni - ha aggiunto - dove siano situati
Santuari religiosi, fermo restando il rapporto tra le presenze
turistiche e i cittadini residenti e prevedendo un limite di
spesa di 10 milioni di euro. L'estensione del contributo, ha
introdotto una distinzione del tutto arbitraria tra le diverse
tipologie di turismo e sconta una grave indeterminatezza della
platea dei beneficiari. In Italia sono oggi presenti 1.211
santuari religiosi, in Umbria risultano essere numerosi i comuni
con santuari tra cui Assisi, Cascia, Spoleto, Montefalco,
Orvieto, Narni, Citerna, Preci, Terni, Todi, Città di Castello.
Con l'ultimo decreto, Draghi ha chiarito che la norma deve
essere estesa a tutti i santuari, includendo comuni umbri come
Orvieto, Todi e Spoleto. Però questo tende a penalizzare alcuni
piccoli comuni della nostra regione sedi di Santuari, seppure
sotto i 10 mila abitanti, come Cascia o Norcia, che hanno una
evidente rilevanza turistica internazionale e hanno sofferto
anche per il terremoto. Bisogna lavorare affinché il vincolo di
10mila abitanti possa essere superato, almeno includendo i
comuni del cratere. Inoltre servono risorse anche per i comuni i
cui centri storici hanno attività turistiche diverse dai
Santuari. Servono comunque maggiori risorse. Da tempo lavoriamo
per l'estensione del contributo non solo ai comuni capoluoghi di
provincia, ma a tutti quelli a vocazione turistica, onde evitare
ingiustificate disparità di trattamento".
Per Stefano Pastorelli (Lega) "la direzione è quella giusta,
si tratta di fare un ulteriore sforzo per ricomprendere realtà
importanti con meno di 10mila abitanti come Cascia e Montefalco.
Il ministro Garavaglia si è già attivato per rilanciare il
turismo del nostro Paese e il Governo sta lavorando a ristori a
fondo perduto. Ma i veri ristori sono le riaperture in
sicurezza".
"Condividiamo la mozione - ha detto Donatella Porzi, Pd -, ma
non servono strumentalizzazioni. La Lega con Salvini chiede di
togliere il coprifuoco e altre accelerazioni, ma con i
presidenti di Regione in Conferenza Stato-Regioni chiede di
frenare. Questo è poco coerente e poco rispettoso per chi lunedì
non potrà aprire perché non ha spazi all'aperto nei ristoranti.
Serve far uscire il paese della crisi. Non alimentare proteste".
"Accolgo favorevolmente la mozione" ha annunciato Simona
Meloni, Pd. "Ricordo - ha aggiunto - che stiamo lavorando su
atti per la promozione nei territori anche per turismo
religioso. Mi auguro che al di là delle mozioni, si possa
intervenire anche con provvedimenti che vadano a incidere su
questioni più improntate per ridare slancio e sviluppo alla
nostra regione".
"Ho firmato l'atto perché è un tema caldo per l'Umbria che è
una terra mistica. Ho scritto a tutti i nostri parlamentari per
superare questa barriera introdotta per comuni sotto i 10mila
abitanti. I piccoli comuni hanno bisogno di aiuti per il
rilancio, come Cascia. Speriamo che il nostro impegno porti a
risultati" ha spiegato Vincenzo Bianconi, Misto.
"Esprimo soddisfazione - ha detto Valerio Mancini, Lega - per
un documento trasversale, che testimonia vicinanza al
territorio. Non dobbiamo rinunciare alla speranza di un rischio
ragionato, come dice non la Lega ma il presidente Draghi. Ci
sono risorse enormi ma comunque insufficienti per tutti. La
Giunta sta facendo il suo dovere mettendo in campo quasi 77
milioni di euro con bandi. L'azione simultanea con il quadro
parlamentare deve portare risultati per la nostra Regione".
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