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Monir, sogno mondo senza frontiere come è la cucina

Monir, sogno mondo senza frontiere come è la cucina

"Non guardi nazionalità piatto ma sapore" dice dopo Masterchef

05 marzo 2021, 18:34

Redazione ANSA

ANSACheck

Monir - RIPRODUZIONE RISERVATA

Monir - RIPRODUZIONE RISERVATA
Monir - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Sogno un mondo senza frontiere. Come lo è la cucina, dove non guardi la nazionalità del piatto ma il sapore. E questo dovrebbe valere per le persone, che devono essere giudicate per quello che sono e non per la loro provenienza": a parlare, con l'ANSA, è Monir Eddardary, il concorrente umbro della decima edizione di Masterchef. Origine marocchine, ma nato in Italia e da sempre cittadino di Bevagna, piccolo borgo della provincia di Perugia. Monir, nel corso dell'ultima puntata dello show televisivo (nella quale si è fermato a un passo dalla finale), si è distinto per la sua "voglia" di multiculturalità, che ha ribadito proprio nel momento in cui è stato costretto a lasciare la cucina più famosa della televisione italiana. "Entrando nella masterclass - spiega l'aspirante chef, 30 anni da compiere a giugno - mi sono ritrovato assieme a tanti altri concorrenti che arrivavano da varie parti del mondo, ma questo non ha comportato alcun problema, anzi, si è rilevato un valore aggiunto". Monir racconta di aver sofferto per la sua doppia cittadinanza. "Essendo marocchino e italiano - spiega - a volte ho avuto problemi di identità. Capii molte cose arrivando in Australia, entrando in un fast food mi ritrovai davanti sei cassiere tutte di origini diverse e lì compresi totalmente il valore della diversità". Dopo Masterchef sono tanti i sogni da inseguire. "In questi giorni - dice ancora Monir - sono a Bevagna, ma, emergenza Covid permettendo, vorrei trasferirmi a Milano e intraprendere un percorso di studi per poter un giorno aprire un mio piccolo ristorante. L'esperienza a Masterchef mi ha fatto scoprire quella che ritengo essere la mia futura strada professionale. Dove immagino il mio ristorante? Io amo viaggiare e scoprire nuove città, ma un posto bello come l'Umbria e come Bevagna ancora non l'ho trovato e quindi, se mai ci riuscirò - conclude Monir -, il mio ristorante lo aprirò proprio qui, dove sono nato e cresciuto".

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