Studiare gli effetti
dell'alterazione del ritmo del respiro durante i pernottamenti
in alta quota per capire gli effetti di questo fenomeno sul
fisico umano:è l'obiettivo dell'esperimento che al "terraXcube"
di Noi Techpark di Bolzano coinvolgerà sedici volontari,
portandoli per due volte a un'altitudine simulata di 4.000 metri
per la durata di tre giorni.
Durante i soggiorni prolungati a queste quote il fisico umano
va generalmente incontro ad alterazioni del ritmo del respiro
che comprendono fasi di accelerazione a fasi di quasi totale
apnea. Nel corso del primo soggiorno il ritmo respiratorio del
campione verrà stimolato a sua insaputa, così da evitare
l'insorgere delle apnee notturne, mentre nel corso del secondo
soggiorno non verrà indotta alcuna alterazione. La misurazione
dei parametri fisiologici dei partecipanti consentirà di
ipotizzare quali conseguenze abbiano sul fisico le alterazioni
del ritmo del respiro in alta montagna.
L'esperimento si svolgerà nell'ambito di un progetto di
ricerca bilaterale Bolzano-Innsbruck. La parte altoatesina,
svolta da Eurac Research, sarà sostenuta dalla Provincia con un
contributo di 242.000 euro complessivi per gli anni 2021 e 2022.
"Il nostro studio coniuga due settori di ricerca molto
complessi: la medicina del sonno e quella di montagna", spiega
Christoph Siebenmann, dellìIstituto per la medicina d'emergenza
in montagna - Eurac. "Questo progetto ci consentirà di capire
meglio - aggiunge Birgit Högl della facoltà di medicina
dell'Università di Innsbruck - gli effetti dell'altitudine sul
sonno e sull'adattamento alla quota grazie alle avanzatissime
infrastrutture tecnologiche di Eurac e alla collaborazione fra
ricercatori di altissimo livello".
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