Un affaticamento persistente, a
livello fisico e mentale, anche molto tempo dopo aver superato
la fase acuta della malattia. È un problema che affligge molti
pazienti che hanno contratto il Covid-19 e che, secondo uno
studio effettuato dai medici del reparto di neuroriabilitazione
dell'ospedale di Vipiteno, potrebbe essere causato da una
disfunzione cerebrale del lobo frontale, probabilmente
responsabile sia della compromissione delle funzioni cognitive,
sia della fatica di tipo motorio.
Lo studio, guidato da Paola Ortelli e Viviana Versace,
insieme al noto neurologo Leopold Saltuari e al primario Luca
Sebastianelli, ha analizzato un gruppo di pazienti ricoverati a
seguito di varie complicazioni neurologiche (neuropatia,
miopatia, encefalite) derivanti proprio dal virus. Per mezzo di
test neuropsicologici mirati e di indagini che prevedono
l'utilizzo della stimolazione magnetica transcranica (Tms) si è
riusciti a identificare, per la prima volta, un profilo comune
legato a questa disfunzione. I risultati di questo studio sono
stati pubblicati su Journal of the Neurological Sciences.
"L'idea è nata - spiega Saltuari -perché uno dei primi
sintomi cardinali del Covid è la perdita dell'olfatto e quindi
questo è spiegabile con il fatto che anche il sistema nervoso
centrale viene compromesso. Dato che anche l'influenza spagnola
aveva dato, tardivamente, sintomi neurologici, abbiamo pensato
di verificare se i pazienti hanno in effetti una disfunzione di
questo tipo".
"C'è una prima indicazione sul fatto che la fatica, in modo
particolare, è correlata ad una disfunzione specifica di un
neurotrasmettitore della corteccia cerebrale", aggiunge il
collega Luca Sebastianelli. "Con la stimolazione magnetica
transcranica - spiega Viviana Versace - ho studiato la fatica
motoria, quel senso patologico di essere esausti anche con un
piccolo sforzo o senza". Paola Ortelli, alla guida del team, nel
ricordare l'importanza della vaccinazione, aggiunge: "Abbiamo
osservato che questo affaticamento va ad intaccare le nostre
capacità cognitive. Non si tratta di una sensazione soggettiva:
la fatica è dettata veramente da un esaurimento dell'organismo".
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