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Freddo: volontari lanciano allarme per senzatetto a Bolzano

Freddo

Freddo: volontari lanciano allarme per senzatetto a Bolzano

"Aiutateci prima che succeda l'irreparabile"

BOLZANO, 10 gennaio 2021, 11:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"70 uomini sotto i ponti di Bolzano aspettano ancora un letto caldo e una stanza riscaldata.
    Le temperature rimangono gelide. Ma noi cosa aspettiamo?" E' l'allarme lanciato dalla volontaria Lissi Mair sui social media.
    La minima questa notte nel capoluogo altoatesino è stato di -8 gradi.
    Interpellata dall'ANSA, Mair racconta che "nei giorni scorsi i Medici senza frontiere hanno distribuito sacchi a pelo, non a Lesbo, ma nella ricca Bolzano". Secondo Mair, i criteri d'accesso ai Centri freddo sono troppo rigidi per molte di queste persone. "Non si può fare finta di niente solo perché nessuno muore di fame e di freddo, perché dormono nelle tende", aggiunge la bolzanina.
    Sulla questione interviene anche un altro volontario. "Mi piange il cuore - scrive Papadam Diop su Facebook - quando penso che ci sono ancora persone che dormono sotto i ponti di Bolzano. Uomini di nazionalità diverse che non sono riusciti ad entrare nei primi luoghi disponibili e aspettano ancora con temperature gelide un posto riscaldato, un letto caldo. Aiutateci prima che succeda l'irreparabile".
   Sulla questione interviene l’assessora all’integrazione del Comune di Bolzano, Chiara Rabini. “Tutte le persone che erano in lista di attesa per un posto letto sono state contattate (fino all’ultima) ed è stata offerta accoglienza. 90 hanno rifiutato, circa la metà ha fatto anche il tampone e poi ha rifiutato”. Rabini ricorda che il 18 aprono 90 posti alla Fiera di Bolzano.
L’assessora rinnova l’appello ai senzatetto di iscriversi alle liste di attesa per un posto “Mi risulta – aggiunge - che le persone possono essere accolte anche senza documenti, se si sono identificati una volta”. “Per l’apertura durante il giorno ho insistito e insisterò ancora a livello politico”, prosegue l’assessora che il Comune in attesa dell’apertura della fiera il 18, come nella prima ondata epidemica, ha aperto 65 posti. “Questi posti emergenziali a mio avviso sono in parte dovuti a diverse situazioni come l’uscita di tanti richiedenti asilo dai Cas delle valli e di Bolzano il 30 novembre scorso per fine percorso, la chiusura di 120 posti Sprar nelle valli, nuovi arrivi autonomi, carenza di case in affitto per lavoratori”. Rabini ribadisce che il Comune lavora nel lungo periodo tramite numerosi operatori del Sis e Assb e, al momento, mette a disposizione 95 posti letto (ex emergenza freddo) al centro di via Comini (aperti tutto l’anno e 24 h su richiesta dei verdi), 48 alla Gorio 2 in via Macello, 26 al Conte Forni, 32 alla Casa di Ospitalità di viale Trento e 18 a Casa Margareth, per un totale di 219 posti letto (esclusi i centri per richiedenti asilo ancora aperti, per minori soli e Lemayr per famiglie)”.
“I posti devono essere aperti in tutta la provincia per una equa distribuzione, come con lo Sprar e per riuscire a risolvere più facilmente il fabbisogno di inclusione abitativa. Su questo il sindaco Caramaschi sta raggiungendo un accordo con la Provincia”, conclude l’assessora.

   

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