Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Estorsione sessuale su internet

Estorsione sessuale su internet

Chiesti 10.000 euro per non divulgare foto compromettenti

TRENTO, 05 novembre 2019, 11:23

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Un 29enne residente a Roma è stato arrestato per estorsione dalla Squadra Mobile della Questura di Trento e si trova agli arresti domiciliari per aver ricattato un uomo residente in Trentino attraverso internet. Il 29enne, hanno ricostruito gli investigatori, ha inserito con uno pseudonimo un annuncio su un sito di incontri online. Contattato dalla vittima, residente in provincia di Trento, il giovane ha dapprima catturato la fiducia dell'interlocutore e poi ha chiesto, ed ottenuto, che la vittima gli mandasse delle foto in atteggiamenti sessuali espliciti. Trascorsi alcuni giorni il 29enne ha ricontattato la vittima chiedendogli 900 euro per non divulgare in Rete le foto di nudo in suo possesso. Alla richiesta, il trentino, impaurito che la sua privacy potesse essere violata, ha pagato ricaricando una carta Postepay, che era stata sottoscritta con generalità fittizie. Le richieste di denaro, però, non si sono esaurite, diventando sempre più reiterate e ripetute, fino a che non è stato chiesto alla vittima di versare 10.000 euro.
In preda al panico e stufo della situazione, il trentino si è presentato in Questura. In pochi giorni gli investigatori della Squadra mobile sono risaliti all'identità del 29enne romano. Nel corso della perquisizione sono stati sequestrati un telefono e la carta di credito ricaricabile utilizzata per ricevere il denaro. 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza