Sono 80 le varietà di olivi in
Toscana con oltre 80 milioni di piante iscritte nei circuiti di
certificazione delle denominazioni di origine coltivati da quasi
10.000 olivicoltori.
Numeri da primato che la Toscana racconta nella Giornata
mondiale dell'olivo, istituita dall'Unesco nel 2019, in cui la
vicepresidente e assessora toscana all'agroalimentare Stefania
Saccardi ha colto l'occasione per fare il punto sull'andamento
della stagione dell'olio. Un'annata, si spiega, "che
climaticamente ha giocato d'anticipo, con una produzione in
linea con i quantitativi dell'annata precedente, anche se i dati
sono ancora incompleti. Le aziende hanno subito cominciato a
certificare per un totale complessivo per le Dop e Igp di circa
500 tonnellate".
Delle 49 denominazioni Dop e Igp tutelate in Italia, la
Toscana nel 2021 è prima in classifica con l'Igp toscano, una
produzione certificata di oltre 3.000 tonnellate per valore al
consumo pari a 46 milioni di euro (+18,6% su 2020) e un valore
all'export per 41 mln (+25,1% su 2020). La qualità nei diversi
territori è garantita da 5 denominazioni tutelate alle quali la
Regione Toscana dedica il nuovo bando per la selezione regionale
degli oli extra vergine di oliva (Evo) Dop e Igp della Toscana -
2023. Intanto gli oli della selezione 2022 sono stati donati
agli ospiti della casa famiglia di Villa Lorenzi.
"Non possiamo fare un ragionamento uniforme per tutta la
Toscana perché la stagione particolarmente siccitosa che abbiamo
vissuto questa estate ha messo la produzione in particolare
difficoltà in alcune zone. È andata un po' a macchia di leopardo
- ha detto Saccardi -. Siamo comunque sui valori dello scorso
anno, la qualità è molto buona e quindi credo che la Toscana
reggerà anche quest'anno. Naturalmente siamo un po' più bassi di
altre regioni in termini di quantità ma sicuramente siamo sul
podio più alto per la qualità". "Oltre a lavorare di più sulla
quantità - ha poi aggiunto -, è importante dare un sostegno a
chi fa olivicoltura in zone più difficili, a chi mantiene
l'olivo non solo per finalità di produzione ma anche di
carattere paesaggistico. Nella prossima programmazione
cercheremo di dare una mano anche a quell'olivicoltura 'eroica'
o comunque con un grande valore paesaggistico e nello stesso
tempo proveremo a recuperare quei tanti uliveti abbandonati
attraverso un progetto che chiediamo al governo e al parlamento
di sostenere, finalizzato a tutelare questo valore che la nostra
regione ha e che è caratteristico dei nostri paesaggi".
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