Mille morti in 40 giorni, poco più
di un mese, per un totale odierno di 4.020 vittime di Covid
dall'inizio dell'epidemia. Così si allunga in Toscana la
striscia di decessi che si sono concentrati nelle ultime
settimane al termine di difficili ricoveri, anche lunghi nel
tempo, in cui questi pazienti non sono potuti guarire. Il numero
di 3.000 morti è stato superato appena il 10 dicembre scorso.
Nelle ultime 24 ore altri 26 decessi hanno infatti appesantito
il bilancio della pandemia. Calano inoltre i positivi totali,
aumentano, in percentuale, più i guariti dei nuovi casi,
tuttavia all'orizzonte c'è una risalita del 6,4%, a 14.060
unità, delle persone in quarantena domiciliare fiduciaria, che
hanno avuto contatti con contagiati e sulle quali grava sempre
il rischio di divenirlo in parte anche loro. Si continuano a
escogitare iniziative di monitoraggio: la Regione Toscana, con
delibera della giunta Giani, ha stabilito di eseguire test
antigenici in tutte le scuole superiori per tenere sotto
controllo il contagio fra gli studenti: previsti 18.000 tamponi
semirapidi alla settimana. Si parte con 150 scuole selezionate
dall'Agenzia regionale di Sanità (Ars) della Regione, poi
toccherà a tutte le altre anche in base all'efficienza dello
sforzo logistico-organizzativo messo in campo. Può essere
decisivo l'impegno sulla vaccinazione, dove la Toscana è
riuscita finora a somministrare 71.388 dosi (è il 76,9% delle
92.890 consegnate, nona regione in Italia adesso) per un tasso
di vaccinazioni effettuate di 1.918 per 100.000 abitanti (media
nazionale: 1.972 per 100.000 abitanti). A Pistoia, in previsione
della seconda fase della vaccinazione, sopralluogo nell'ex Breda
come luogo dove poter allestire un centro da 800 vaccini al
giorno in piena sicurezza sanitaria.
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