"Siamo un centinaio a Firenze,
mentre in Toscana siamo circa un migliaio, e in Italia non si
contano, siamo decine di migliaia". Lo ha detto Momi El Hawi,
ristoratore fra i leader della protesta #Ioapro1501, che stasera
ha aperto per cena i suoi tre ristoranti di Firenze, e nel
ristorante Tito di via Baracca ha ricevuto la visita dei
carabinieri che gli hanno elevato una multa da 400 euro, la nona
negli ultimi due mesi.
"Va bene così, loro devono eseguire il loro lavoro come
anch'io voglio fare il mio", ha spiegato ai cronisti El Hawi,
spiegando che "non siamo negazionisti, stiamo facendo queste
aperture per dare un messaggio al popolo, di rialzarsi: è l'ora
di svegliarsi, tutti, e vedo che lo stanno facendo". Nel locale,
aperto con il 30% dei posti disponibili, stanno cenando circa 30
persone, in tavoli distanziati.
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