"Forbici e gesso, ago e filo, occhi
attenti e mani sapienti, sono i segreti per fare una giacca
sartoriale perfetta, che si adatta ai movimenti del corpo di chi
la indossa. Ma per ottenere questo risultato ci vuole passione.
Il sarto deve metterci amore, altrimenti meglio fare un altro
mestiere. Qui da noi sono tutti artisti, allevati nella nostra
scuola di Alta Sartoria aperta nel 2000. Dura 4 anni. Siamo
orgogliosi di aver formato una nuova generazione di sarti che
lavora per noi, età media 36-37 anni". E' Antonio De Matteis,
detto Totò, ad di Kiton, ad accompagnare l'ad di Pitti Immagine,
Raffaello Napoleone e i visitatori virtuali di Pitti Connect,
nel tour nella sua azienda di Arzano, provincia di Napoli, sede
principale del marchio fondato negli anni '60 da suo zio Ciro
Paone, oggi nome sinonimo di eccellenza dell'abbigliamento
maschile. E non solo, visto che Kiton produce anche scarpe e
moda femminile, camicie e cravatte. E' ritenuto il brand
maschile più esclusivo e amato, si favoleggia, dagli uomini più
ricchi del pianeta, come Zuckenberg, i reali d'Inghilterra,
emiri arabi e oligarchi russi. "La pandemia ci ha tolto il
contatto fisico con i nostri clienti, ed è la cosa che mi manca
di più. Prima andavo io da loro e loro venivano in vacanza da
noi a Capri. Ma presto torneremo a viaggiare, sono sicuro che i
vaccini, tempo due o tre mesi, ci permetteranno di tornare a
vivere".
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