Un Gianni Schicchi in
scena con un allestimento tipico dei nostri giorni, con gli
artisti muniti di guanti, mascherine e un bastone per tenersi a
distanza. Per il 66/o Festival Puccini di Torre del Lago sarà la
prima opera dal vivo e in forma scenica, col primato, si spiega
dalla Fondazione intitolata al celebre compositore, di esserlo
anche in Italia e in Europa dopo il lungo stop imposto
dall'emergenza per il virus. Lo spettacolo, che apre l'edizione
2020 del Festival, è in programma il 27 giugno nella piazza
della Cittadella del Carnevale di Viareggio (Lucca).
Gianni Schicchi è l'unica opera divertente di Puccini, che,
si spiega dal Festival, "ben si presta ad esorcizzare le paure
della pandemia e che il talento" di Valentina Carrasco, 45 anni,
artista argentina cresciuta nella Fura dels Baus, che ne firma
la regia, trasforma in un'opera ambientata nel nostro tempo,
rispettando il 'distanziamento' e portando in scena strumenti e
attrezzature con cui tutti hanno imparato a convivere e a
utilizzare nella vita quotidiana.
L'opera, spiega Carrasco, "è chiaramente una commedia
brillante sullo fondo scuro della morte e della solitudine.
Puccini scriveva Gianni Schicchi nell'anno nero della influenza
spagnola, che oltre a milioni di morti, si portò via anche sua
sorella. Cento anni e una pandemia dopo, il destino vuole che ci
troviamo a fare una regia in cui non ci possiamo toccare". "Fare
Gianni Schicchi adesso - aggiunge -, è fare una catarsi sulla
paura, la solitudine e la tristezza di questa pandemia. È
cacciare via questi fantasmi a forza di risate". Sul podio
dell'Orchestra della Toscana, John Axelrod.
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