"Gridano le persone in
fuga ammassate sulle navi, in cerca di speranza, non sapendo
quali porti potranno accoglierli, nell'Europa che però apre i
porti alle imbarcazioni che devono caricare sofisticati e
costosi armamenti, capaci di produrre devastazioni che non
risparmiano nemmeno i bambini". Lo ha detto il Papa nell'udienza
alla Roaco. "Siamo qui consapevoli che il grido di Abele sale
fino a Dio", ha aggiunto il Papa. "Tante volto penso all'ira di
Dio che si scatenerà contro i responsabili dei Paesi che parlano
di pace e vendono le armi per fare le guerre. Questa ipocrisia è
un peccato". Così ancora il Papa sottolineando che "se sono
insensibili i cuori degli uomini, non lo è quello di Dio, ferito
dall'odio e dalla violenza che si può scatenare tra le sue
creature, sempre capace di commuoversi e prendersi cura di loro
con la tenerezza e la forza di un padre che protegge e che
guida".
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