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Società accusa Google, ci copia testi delle canzoni

Sito specializzato Genius, "abbiamo prove, sono negli apostrofi"

Google ruba i testi delle canzoni che mostra nel suo motore di ricerca. Così facendo toglie traffico ai siti web da cui attinge e che hanno in quello la loro ragione di vita. A formulare l'accusa è Genius Media Group, che sostiene di averne le prove: nei testi ha usato gli apostrofi dritti e curvi con un'alternanza precisa, in modo da lasciare una traccia. Mountain View si difende spiegando che i testi mostrati sono forniti in licenza da partner, e che metterà fine ai rapporti con quelli che non seguono "buone pratiche".

A ricostruire la vicenda è il Wall Street Journal, a cui Genius riferisce di aver contattato Google nel 2017 e, l'ultima volta, lo scorso aprile. Al colosso di internet, l'azienda ha fatto presente che il riutilizzo delle sue trascrizioni dei brani viola i termini d'uso del sito, oltre che le leggi antitrust.

Il problema si è presentato solo in anni recenti, quando Google ha fatto una modifica al suo motore di ricerca. Prima, quando si cercava il testo di una canzone, i risultati mostrati da Big G rimandavano ai siti web specializzati come genius.com, che offre i testi musicali soprattutto nel genere hip hop.

Adesso, a fronte della stessa ricerca, Google mostra direttamente il testo del brano cercato, rendendo inutile cliccare sui siti. A causa di questo, Genius lamenta un calo delle visite al suo sito.

Il sito sostiene di poter dimostrare l'accusa perché - spiega - dal 2016 usa alternativamente l'apostrofo dritto e curvo nei testi come fosse un codice morse, in modo da comporre sempre la stessa parola, "Red Handed".

"I testi dei brani visualizzati nelle schede informative nella Ricerca di Google sono stati ottenuti in licenza da svariate fonti e non sono presi da altri siti web. Prendiamo molto seriamente la qualità dei dati e i diritti d'autore e riconosciamo ai partner licenziatari la responsabilità dei termini dell'accordo. Faremo le dovute valutazioni sul caso con i partner e porremo fine agli accordi laddove emergesse che non stanno rispettando le giuste pratiche". Così Google risponde alle accuse.
   

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