"In Italia il Politecnico di Torino
ha sancito che il tennis oggi è lo sport più sicuro. Lo avevamo
intuito". Così Angelo Binaghi, presidente della Federtennis, in
un'intervista a SuperTennis. "Avevamo capito che avrebbe avuto
dei vantaggi nei confronti degli sport di squadra, di contatto e
delle discipline indoor - aggiunge -. Stiamo discutendo con il
Governo per cercare di avviare la nostra Fase 3, i tornei, anche
se devo dire che eravamo molto più preoccupati per la Fase 2.
Non appena daranno il via libera, spero sia questione di giorni,
abbiamo un intensissimo calendario di eventi individuali fra i
quali il ritorno dei Campionati italiani Assoluti. Poi, c'è la
grande novità di quest'anno: i campionati a squadre in estate".
Sugli Internazionali d'Italia, Biraghi spiega che se ne saprà
di più "a breve" e che "salvo grandi sconvolgimenti, andremo a
riorganizzare gli Internazionali Bnl d'Italia fra la metà e la
fine di settembre. Mi dicono che è un periodo straordinario, il
migliore per il tennis. A breve avrò un colloquio col ministro
dello Sport, per cercare di capire i termini della
manifestazione. Ringrazio Spadafora, il Governo e il Parlamento,
perché la conversione in legge del decreto sulle Atp Finals per
noi fondamentale è stato approvata quasi all'unanimità".
Binaghi conclude ricordando la vittoria al Roland Garros di
Francesca Schiavone: sono passati 10 anni. "È un ricordo
incredibile. Fu un vero e proprio shock - le sue parole -. Il
tennis italiano forse non era ancora pronto all'exploit della
Schiavone. Per il movimento fu un salto di categoria, essere
consapevoli di poter raggiungere qualunque risultato da quel
momento, come poi in realtà negli anni successivi accadde. Il
ricordo è quello di uno stato di euforia collettiva. A un certo
punto mi arrivò la telefonata di una persona che si presentò
come Napolitano. Io pensai 'Cosimo Napolitano (maestro e papà
del giocatore Stefano, ndr) che mi telefona in questo momento'.
Stavo per dirgli di rinviare a un altro momento, ma mi accorsi
che non era Cosimo, bensì il presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, che voleva congratularsi".
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