Il pilota russo Nikita Mazepin,
sospeso dalla scuderia Haas in seguito all'invasione
dell'Ucraina da parte della Russia, non potrà tornare a correre
in Formula Uno, almeno nell'immediato futuro. Nonostante la
sentenza a suo favore emessa ad inizio anno dalla Corte di
Giustizia dell'Unione Europea, oggi l'Alta Corte di Londra ha
stabilito la legittimità delle sanzioni imposte dal governo
britannico a carico della famiglia di Mazepin, figlio di un noto
oligarca russo, proprietario della società chimica Uralchem.
Dopo la decisione della scuderia Haas, che aveva risolto il
contratto all'indomani dello scoppio della guerra, il 24enne
Mazepin aveva intrapreso un'azione legale contro il ministro
degli Esteri britannico James Cleverly, nel tentativo di
ottenere la revoca delle sanzioni, così da poter fare ritorno
nel Regno Unito per avviare i negoziati con le scuderie basati
sull'isola. Oggi la doccia fredda, che costringerà il pilota
russo ad attendere l'esito di un altro processo, in programma il
19 luglio.
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