Il calcio, come si sa, è tifo e feste per la vittoria, ma in tempi di coronavirus possono diventare occasioni di violazione delle restrizioni. E così due squadre di Tel Aviv, acerrime avversarie, - l'Hapoel e il Maccabi - a distanza di ore l'una dall'altra sono state multate per aver infranto le regole. Va detto che il campionato israeliano è ripreso sabato scorso ma con regole strettissime compreso il fatto che le partite si giocano a stadio vuoto. Sia per quanto riguarda l'Hapoel sia per il Maccabi la scena incriminata è stata la stessa: a fine partita giocatori e sostenitori hanno festeggiato la vittoria su compagini avversarie allo Stadio Bloomfield della città senza alcuna attenzione per le regole di distanziamento, come mostrano numerosi video sui social. Tant'è che il presidente della Lega Calcio israeliana Erez Halfon ha inviato una lettera infuocata ai dirigenti del Maccabi denunciando che quel tipo di manifestazioni "danneggiano seriamente" tutti, compresi gli appassionati che da tempo aspettano di tornare sui campi. "Queste celebrazioni - ha insistito - sono avvenute nonostante la nostra esplicita richiesta, fatta prima della partita, di impedire ai giocatori di festeggiare insieme ai tifosi in questo periodo delicato". E sono numerose le immagini dei video che mostrano i giocatori affacciati ai balconi dello stadio mentre i fan in strada, l'uno appiccicato all'altro, li osannano affollando le vie adiacenti. Solo la polizia ha messo fine alla baldoria generale. Il Maccabi è stato così multato di 20mila shekel (oltre 5 mila euro) e, per disposizione della Lega, deve inviare la somma ad una istituzione medica che si occupa del trattamento delle vittime del coronavirus.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA