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Africa - Consulente Oms, fino all'80% dei nigeriani a rischio contagio

Africa - Consulente Oms, fino all'80% dei nigeriani a rischio contagio

1 giugno

ROMA, 04 giugno 2020, 20:07

di Valentina Maresca

ANSACheck

Covid-19 in Nigeria © ANSA/EPA

Covid-19 in Nigeria © ANSA/EPA
Covid-19 in Nigeria © ANSA/EPA

In due anni fino all'80% della popolazione della Nigeria potrebbe contrarre il coronavirus. Parola di Charles Obadiah Wambebe, scienziato, professore di farmacologia e, tra le altre qualifiche, consulente dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il professore ha rilasciato una dettagliata intervista al giornale Vanguard da cui emerge questo dato di possibile contagio, elaborato utilizzando vari modelli matematici e ancora più impressionante, se si considera che con 200 milioni di abitanti la Nigeria è il Paese più popoloso dell'Africa. L'esperto si dichiara "personalmente sorpreso" per l'allentamento delle restrizioni negli Stati di Abuja, Ogun e Lagos nonostante casi ancora in aumento, auspicando un maggiore ricorso a test e tracciamenti per cui "non stiamo facendo abbastanza". Il professore prende ad esempio la Corea del Sud e ricorda i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo i quali in Nigeria la mortalità materna è tra le più alte a livello globale e rappresenta il 19% di quella mondiale, mentre il tasso di mortalità infantile nel 2019 è stato pari a 76 decessi su 1.000 nascite e quello dei morti tra i bambini sotto i 5 anni è stato di 120 su 1.000. L'Oms, inoltre, stima che l'aspettativa di vita dei nigeriani sia in media di 54,4 anni, nello specifico 55,4 anni per le donne e 53,7 anni per gli uomini. "C'è un'inadeguatezza dei centri di cura, del personale sanitario e delle attrezzature mediche, specialmente nelle aree rurali in cui vive il 55% della popolazione", dice Wambebe. Circa il 70% dell'assistenza sanitaria è fornita da operatori privati, il rimanente 30% dal governo. "Ciò si traduce in significative spese per i malati in un Paese in cui oltre la metà della popolazione vive con meno di 1 dollaro al giorno", aggiunge lo scienziato. Il National Health Insurance Scheme (Nhis) è stato istituito per ridurre l'onere finanziario delle spese mediche, ma si è rivelato inefficace perché copre solo il 40% dei cittadini, secondo Wambebe che segnala anche "l'emigrazione di massa di personale sanitario altamente qualificato, che aggrava la già terribile situazione del settore". I servizi sanitari privati, inoltre, non sono disponibili per le masse a causa dell'elevato costo dei loro servizi. 

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