In Niger, l'Unesco e l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) hanno collaborato con 'Pugni levati', un collettivo di sette cantanti riuniti intorno al rapper Danny Lee, che si è mobilitato per sensibilizzare la popolazione in Niger sulla pandemia Covid-19.
Il risultato di questa collaborazione è la canzone "Protect Your Life", il cui testo è stato registrato nei diversi idiomi locali e in francese, con versioni sottotitolate in inglese e arabo. "Siamo in guerra con un nemico invisibile / Per una volta, saremo invincibili / So che hai sempre sognato di essere Superman / Ma resta a casa, vedrai, questo è fantastico, uomo!" dice la canzone.
"Speriamo che le nostre voci, così come quelle dei cantanti Fulani bororos, il popolo nomade del Sahel, raggiungano tutte le regioni culturali e linguistiche del Niger e si spingano anche oltre i nostri confini; in tutta l'Africa occidentale e centrale" ha affermato Danny Lee. Il video che accompagna la canzone è stato girato durante il confinamento, nello studio di registrazione di Danny Lee e al Niamey Hospital per rendere omaggio allo staff sanitario. Durante le riprese, il collettivo ha coinvolto anche i rifugiati che vivono a Niamey e sono impegnati nella prevenzione. La clip mostra uomini e donne fuggiti dalla guerra intenti a produrre sapone e candeggina da distribuire alle comunità più vulnerabili del Niger. "Questa pandemia ci riguarda tutti ed è rimanendo uniti, tutti insieme, che saremo in grado di superarla", dice il collettivo.
L'iniziativa della canzone e del video si inserisce nella campagna di comunicazione #DontGoViral dell'UNESCO per combattere la disinformazione intorno al Covid-19 e per fornire informazioni sulle precauzioni da prendere per limitare la diffusione del virus in Africa. "Il successo della campagna DontGoViral, cui hanno aderito artisti da tutta l'Africa e dalla diaspora africana - ha dichiarato la Direttrice dell'Unesco, Audrey Azoulay - sottolinea la resilienza e la creatività di donne e uomini del continente africano, il potere della diversità culturale per combattere efficacemente la disinformazione che è altrettanto virale quanto la pandemia stessa. I loro contributi dimostrano che gli attori culturali sono una parte indispensabile della soluzione"
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