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Perdonanza Celestiniana: L'Aquila guarda all'Unesco

Sinibaldi (Mibac), comunità salvaguardia patrimonio immateriale

L'AQUILA ANSAcom

L'Unesco riconosce un patrimonio immateriale per i requisiti che lo connotano come rappresentativo su scala globale, ma la sua salvaguardia resta nelle mani della comunità che deve comprendere come non sia un patrimonio dato per sempre, alla stregua di un manufatto su cui poter intervenire, e che per preservarlo deve continuare a fare quanto fatto finora con maggiore consapevolezza, dinamismo, capacità di dialogo e inclusione. Una grande responsabilità, dunque, potrebbe spettare alla comunità aquilana in caso di riconoscimento, da parte dell'Unesco, della Perdonanza Celestiniana come 'patrimonio immateriale'. Lo spiega nei dettagli Elena Sinibaldi, funzionario national contact Point dell'Ufficio Unesco del ministero dei Beni culturali, oggi all'Aquila per un incontro a Palazzo Fibbioni.

"Al momento L'Aquila rappresenta un caso di comunità resiliente di fronte a un disastro naturale, il terremoto del 2009. Il dossier di candidatura - ricorda Sinibaldi - è stato inviato all'Unesco nel marzo 2018 ed è in corso di valutazione da parte dell'organismo internazionale, per l'iscrizione eventuale o meno, che sarà declamata nel comitato intergovernativo del prossimo dicembre a Bogotà". Un dossier risultato di un percorso avviato "cercando di creare una partecipazione diretta e attiva di detentori e praticanti. Perché un bene immateriale possa essere iscritto nella lista 'rappresentativa' non deve solo rappresentare una tradizione contemporanea e vivente trasmessa di generazione in generazione - precisa Sinibaldi - ma deve basarsi sui valori di comunità, di coesione sociale, di partecipazione, contenere in sé valori condivisibili a livello universale tra cui il rispetto di altri patrimoni culturali, di altre culture e della diversità culturale. La salvaguardia progressiva dovrà saper dialogare con i livelli internazionali, dovrà esserci quindi stretta connessione tra locale e globale".

I beni immateriali possono essere inseriti dall'Unesco nelle liste 'salvaguardia in pericolo', 'rappresentativa' e 'buone pratiche per la salvaguardia', ricorda Sinibaldi. E per la lista 'rappresentativa' la coesione sociale deve essere il punto di partenza, in vista di un obiettivo collettivo. "Il fatto che la candidatura della Perdonanza sia discussa nel decennale del terremoto è una coincidenza del tutto fortuita. Alla luce di questa ricorrenza possiamo rileggere la risposta della comunità aquilana come patrimonio culturale vivente e vitale".

In collaborazione con:
Comitato Perdonanza e Comune de L'Aquila

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