di Maria Grazia Marilotti
"Cagliari, say cheese!" non si ferma e continua a vivere in un ricettario che raccoglierà i piatti proposti dai 16 chef durante la 10 giorni della rassegna, pensata per valorizzare 16 eccellenti e poco note tipologie di formaggi del sud della Sardegna e incentivare il loro consumo.
Non solo. Visto il successo, molti ristoranti hanno deciso di lasciarli nel proprio menù.
È più che positivo il bilancio sul progetto integrato allestito dal Centro Servizi Promozionali per le Imprese (Csi), Azienda speciale della Camera di Commercio di Cagliari.
Soddisfatti anche i titolari dei caseifici. "Grazie a questo progetto i nostri formaggi hanno raggiunto tanti turisti e quella fascia di giovani che frequentano i locali hanno potuto assaggiare prodotti sardi di qualità - spiega Francesco Pinna, titolare azienda Pinna di Gonnosfanadiga - una preziosa vetrina".
L'azienda ha partecipato al progetto con "Spadula", formaggio a latte crudo ottenuto dal latte di pecora di razza Sarda che pascola su terreni coltivati a leguminose e graminacee. Ha un gusto dolce con sentori lattici e di macchia mediterranea. Tra i formaggi portati in tavola nel tagliere o ad arricchire i piatti anche Su Rei, prodotto a filiera cortissima dall'Azienda agricola a conduzione biologica Coile Scalas di Muravera di Giorgio Demurtas.
È un pecorino semicotto ottenuto da latte crudo di sua proprietà. A conferire un gusto particolare è il pascolo brado con essenze spontanee di macchia mediterranea. "Chi viaggia desidera assaggiare prodotti locali di pregio - commenta Demurtas - diventa importante far trovare nei menù dei ristoranti il plateau di formaggi creati da aziende sarde di alto pregio. Cagliari say cheese ha offerto questa opportunità e ha messo in rilievo quanto sia importante la formazione dei ristoratori. Sono loro ad accogliere i turisti e quindi, a maggior ragione, devono far conoscere e saper raccontare il meglio dei prodotti sardi, per rendere ancora più autentica e indimenticabile una vacanza".
Pinna e Demurtas promuovono anche l'idea, vincente, dei menù narranti. Ad ogni formaggio è associato un codice QR che poi rimanda al sito "Cagliari, say cheese!" dove compare il profilo di ciascun formaggio selezionato. "Un'esigenza sempre più sentita - è il parere unanime - i turisti ma non solo, amano informarsi, manifestano curiosità sui luoghi di provenienza e su come viene prodotto ad esempio questo o quel pecorino o caprino.
Per poi decidere di andare a visitare l'azienda".
In collaborazione con:
Centro Servizi Imprese