(dell'inviato Mattia Bernardo Bagnoli)
L'alleanza strategica fra Italia e Russia, al tempo delle sanzioni, può passare dal rapporto sempre più stretto fra le piccole e medie imprese, vera spina dorsale del tessuto produttivo italiano. È quanto emerge dalla tavola rotonda organizzata da Conoscere Eurasia al Forum Economico di San Pietroburgo dedicata appunto "all'interazione industriale tra grandi e piccole imprese" - raccolta d'interventi e storie di successo che molto raccontano dei rapporti italorussi 'sul territorio', lontano dunque dai riflettori della politica. "Le dimensioni modeste delle Pmi le rendono flessibili, rapide nelle decisioni, pronte ad accettare rapidamente le sfide del mercato e adattarsi alle situazioni in continuo cambiamento", ha sottolineato Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia in apertura. Insomma, quel che potrebbe essere uno svantaggio - la dimensione - può, a determinate condizioni, trasformarsi in un punto di forza. La Russia, dove dominano i mega gruppi, spesso statali, può trarre vantaggio dall'esperienza italiana che nella Pmi trova una fonte anche d'innovazione. "Una grande impresa non esiste se non ha le piccole al suo fianco", ragiona Giuseppe Zampini, ad di Ansaldo Energia. Che a Pietroburgo firmerà un accordo per costituire una società "al 50% con un partner russo" e "trasferire tecnologia". 'Braccato' a margine, Zampini mantiene la bocca cucita sui dettagli dell'operazione: "Mi faccia la cortesia, aspetti il comunicato ufficiale...". Ma ribadisce l'interesse del gruppo sulla Russia e la possibilità per Ansaldo di fare da "capofila" per le Pmi italiane. Chi invece in qualche modo ha fatto il lavoro contrario è CoeClerici, che in Russia, a Kemerovo, ha comprato una miniera di carbone, dato lavoro a 700 persone e ora si prepara a investire altri 100 milioni di euro. "Noi - spiega Andrea Clavarino, direttore esecutivo - abbiamo negli anni fatto crescere micro-aziende con 2-3 dipendenti fino ad arrivare a 20-30 e ora non sono più solo nostre fornitrici ma lavorano con le altre aziende del settore". Un percorso che ha portato queste società a migliorare in termini di qualità oltre che di quantità. Un processo virtuoso che ora, grazie ai grandi progetti infrastrutturali messi in cantiere della Russia, potrebbe moltiplicarsi. E a questo proposito può fare faville il 'business navigator' messo appunto ormai da un anno in Russia, ovvero il portale che riunisce in un unico sito tutte le Pmi russe certificate e catalogate per settori. "Il portale sarà sempre più essenziale per le aziende straniere che vogliono entrare nel mercato russo e noi diamo il benvenuto agli investitori italiani", ha detto Alexander Braverman, presidente dell'associazione delle Pmi russe. Dunque. In attesa che le Cancellerie trovino la quadra su che tipo di rapporto dovrà esistere fra Russia e Occidente, la nave (pur nel suo piccolo) va. Ma si sa: da cosa nasce cosa.
In collaborazione con:
Banca Intesa Russia