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Tabacco: Jti, stretta su packaging favorisce contraffazione

Mercato illegale salito al 6,2%. Marca guida la scelta per 73%

ROMA ANSAcom

La contraffazione in Italia è in crescita, con il mercato illegale salito a una quota del 6,2% nel terzo trimestre, dal 4,9% del secondo trimestre, e potrebbe essere favorita anche dalla stretta sul packaging dei prodotti. E' quanto afferma Jti, Japan Tobacco international, alla conferenza "Il valore del brand e del packaging nella scelta del consumatore" dove indica come le limitazioni crescenti sulle confezioni di sigaretti rischiano di annullare progressivamente l'identità dei marchi e scoraggiare la produzione di qualità e l'innovazione. Una ricerca di Swg per Jti mostra che nel mondo del tabacco l'affezione al brand è superiore agli altri settori, con il 73% del campione che si indica molto o abbastanza orientato dalla marca nei suoi acquisti. Per il 30% degli intervistati inoltre, il brand fa distinguere il prodotto, per il 35% garantisce lavorazione controllata e per il 29% aiuta a capire la qualità di un prodotto. Non attribuisce valore alla marca, invece solo il 15% del campione. "È molto importante non creare incentivi per i consumatori ad orientarsi sul mercato illecito. JTI è convinta che sia la leva del brand che quella fiscale, se usata nella modalità corretta, siano fondamentali per contrastare il fenomeno", dichiara il presidente e amministratore delegato di JTI Italia, Gian Luigi Cervesato, che ricorda come l'imposizione di confezioni neutre, il plain packaging, in vari paesi abbia creato "problemi significativi sull'andamento del mercato legale". "La riconoscibilità del brand è fondamentale", spiega il direttore di ricerca Swg, Riccardo Grassi, che sottolinea come "nel momento in cui tutti i brand parlano alla stessa maniera, la capacità di comunicare del mercato illecito rischia di diventare molto più forte. E la decisione viene fatta solo sul prezzo". Cervesato interviene anche sulla legge di bilancio in discussione, che con "aumenti improvvisi e aggressivi della tassazione sulle sigarette" rischia di creare aumenti dei prezzi "che automaticamente vanno a ridurre il mercato legare e a favorire il mercato illecito". Propone quindi alla politica di collaborare per "rivedere nel suo insieme il contesto normativo del tabacco, invece di lavorare sull'urgenza", e cita il bilanciamento della tassazione del settore. Del resto, oggi, i prodotti di nuova generazione come il tabacco riscaldato hanno il beneficio di uno sconto del 75% nei confronti del tabacco tradizionale. Nel corso della giornata sono stati presentanti, anche, i risultati di una ricerca isotopica e minerale sulla tracciabilità del tabacco, realizzata dalla Fondazione Edmund Mach (FEM di Trento) con il supporto di JTI e della Fattoria Autonoma Tabacchi (FAT). Obiettivo della ricerca è stato quello di confermare la possibilità di adottare anche per il settore del tabacco uno strumento di analisi e verifica dell'origine dei prodotti contraffatti, già utilizzato con valenza legale per altri prodotti come il vino. "Il traffico di prodotti contraffatti e illeciti è un'emergenza che non va più affrontata in maniera disorganica e minimizzandone gli impatti. I danni, ormai enormi, alle imprese hanno pesanti ricadute su occupazione e capacità di innovazione, ossia sulla competitività stessa degli Stati", dichiara il segretario generale di Indicam, l'Associazione Italiana per la Lotta alla Contraffazione, Claudio Bergonzi.

In collaborazione con:
JTI

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