(di Francesca Pierleoni)
Il programma di quest'anno "è un inno alla gioia, alla ripresa e al coraggio. Ho cercato di guardare anche all'Italia che sarebbe venuta dopo e ho trovato anche nei ragazzi lo slancio per dire 'Giffoni si fa". Lo dice all'ANSA il creatore e direttore del Festival, Claudio Gubitosi, parlando dell'edizione 2020, la 50/a, del Festival rivolto al pubblico più giovane. Nell'anno della pandemia la rassegna si fa in quattro, mantenendo il programma in presenza, nel rispetto delle misure anti-Covid, ma aprendo anche una parte online. La prima tranche si svolgerà dal 18 al 22 agosto; la seconda dal 25 al 29 agosto; seguiranno, da settembre e novembre, una rete di attività ed eventi e dal 26 al 30 dicembre spazio ai giurati più giovani. "Sono felice di essere uscito dalla gabbia delle date, non sono stato costretto a chiudere tutto nei canonici dieci giorni" aggiunge Gubitosi.
Decine di titoli e oltre 100 gli ospiti per incontri e masterclass con divi come Sylvester Stallone, Daisy Ridley, Richard Gere, Bryan Cranston, Katherine Langford in diretta streaming; tra presenza fisica (la maggiorparte) e online decine di protagonisti italiani, fra i quali Serena Rossi, Sergio Castellitto, Matilde Gioli, Paola Cortellesi, Raoul Bova, Manuel Bortuzzo, il cast di Skam Italia, Toni Servillo, Samuel dei Subsonica, Erri De Luca, Benedetta Porcaroli. "Non è stato facile avere le star in streaming e oltre 100 tra le più belle intelligenze d'Italia e del mondo presenti fisicamente. Dimostra quanto questo festival sia amato e rispettato. Potremmo dire, Giffoni chiama, il mondo risponde" aggiunge il direttore sorridendo. Ci saranno, fra le autorità, "anche cinque ministri (Luigi Di Maio, Sergio Costa, Paola Pisano, Gaetano Manfredi, Lucia Azzolina), che verranno interrogati direttamente dai ragazzi su temi e questioni che li riguardano direttamente, come la scuola e l'ambiente".
Le giovani generazioni restano centrali, unendo la 'squadra' ridotta, viste le norme di sicurezza, di giurati presenti a Giffoni Valle Piana, con quelli collegati attraverso decine di hub in Italia e all'estero. Il festival si fa "non solo per non abbandonare i miei 'Giffoners', in Italia e nel mondo ma anche per fare in modo che la scuola di Giffoni non venisse meno proprio quando ne avessero bisogno". La "geometria creativa e culturale" che mette in campo il festival, in un'edizione ideata nel massimo rispetto delle norme precauzionali ("dai 3 tunnel 'sanificator' ai red carpet con i distanziatori o le poltrone nominali") arriva in un momento "in cui sono ancora troppe le incognite su come sarà la terza e quarta fase per questa generazione incredibile".
Comunque quella appena presentata " è solo una parte del programma. Può capitare che il giorno prima si aggiungono altri nomi e titoli" sottolinea Gubitosi, che già pensa anche all'edizione 2021, che si chiamerà 50+ : "Voglio vedere di nuovo abbracci, baci fidanzamenti, le strade e i borghi stracolmi di ragazzi, gente felice, genitori con i figli sulle spalle. Giffoni è sempre stato un produttore di gioia e felicità, ma deve anche cambiare. Voglio ad esempio creare anche una nuova sezione, dedicata alle persone comuni, eroi di tutti i giorni, che vengono a raccontare le loro storie. Quello dei prossimi dieci anni sarà un Giffoni dei valori, che punti su un'ecologia del pensiero, sulle cose vere: come la nostra relazione con il pianeta".
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