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  • Cifa: nuove relazioni industriali per contratti di qualità
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Cifa: nuove relazioni industriali per contratti di qualità

Innoviamo i modelli di rappresentatività in un mondo che cambia

ROMA ANSAcom

Contrattare per un lavoro di qualità, dove le parti definiscono, non solo il salario, ma anche quali risposte dare sui temi della flessibilità, della produttività, delle nuove mansioni, della formazione e del welfare. E' questo il centro dell'accordo interconfederale tra l'associazione datoriale Cifa e il sindacato Confsal, presentato al forum Tuttolavoro.

L'accordo propone anche una nuova misura della rappresentanza che tenga conto della realtà del mondo del lavoro in Italia, dove il 90% delle imprese sono piccole o piccolissime con un tasso di sindacalizzazione prossimo allo zero e chiede di riconoscere la facoltà di sottoscrivere accordi collettivi non solo in base al numero di iscritti. Più in dettaglio, Cifa e Confsal propongono di considerare il numero degli associati, in misura non inferiore al 5% dei lavoratori privati a livello intersettoriale, tendendo anche conto degli aderenti ai sistemi bilaterali come i fondi interprofessionali e i fondi di assistenza sanitaria integrativa.

"L'Accordo interconfederale recentemente firmato da Cifa e Confsal ha delineato un nuovo modello di relazioni industriali", dichiara il presidente di Cifa e di Fonarcom, Andrea Cafà, alla tavola rotonda "Nuovi modelli di rappresentatività in un mondo del lavoro che cambia". Cafà indica il triplice obiettivo "di rispondere ai nuovi bisogni del mercato del lavoro, rafforzare il rapporto tra sistema di istruzione e formazione e il mondo del lavoro, porre la persona al centro per favorire un'alleanza tra impresa e lavoratori". "Solo così - dichiara - le imprese potranno traguardare gli obiettivi di competitività e affrontare al meglio la sfida dell'innovazione tecnologica".

Interviene anche il segretario generale di Confsal, Angelo Raffaele Margiotta che dichiara: "oggi il vero problema è che troppi salari sono bassi. Occorre procedere con la decontribuzione per le aziende e la detassazione per i lavoratori. L'accordo interconfederale va nella giusta direzione". Margiotta annuncia anche una manifestazione sulla manovra in piazza Montecitorio il 10 dicembre "Saremo in piazza Montecitorio lavoratori e imprenditori insieme, questa sorta di alleanza sociale per chiedere di ridurre il cuneo fiscale e contributivo e porteremo ala Camera la nostre proposte migliorative sulla manovra".

Il percorso intrapreso da Cifa e Confsal viene riconosciuto dal presidente del Cnel, Tiziano Treu, che indica come l'accordo interconfederale "sia un pezzetto sulla strada della semplificazione dei contratti" che sono troppi, circa ottocento, e vanno ridotti.

"Dobbiamo decidere che tipo di prospettiva vogliamo dare a questo Paese. O noi pensiamo di scommettere tutti insieme sulla qualità - e la cosa riguarda anche la contrattazione di qualità - o competizione non c'è", dichiara Treu. "Per questo - aggiunge il presidente del Cnel - dobbiamo investire di più sull'istruzione perché anche il lavoro non resti 'stupido'. Come Cnel diamo volentieri la nostra opinione su quali siano gli indicatori di qualità contrattuale affinché si possa mettere fine al maltrattamento delle persone anche attraverso gli istituti contrattuali" dichiara Treu.

Per l'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, "non è detto che la legge sulla rappresentatività debba essere la traduzione letterale dell'Intesa sottoscritta mesi fa dalle sigle storiche. Si tratta di trovare una somma di criteri di qualità che consentano di costruire un'architettura soddisfacente". "Intanto posso dire, come primo criterio, che è cattivo ogni contratto che vada al ribasso e quindi ogni sindacato che lo pratichi", conclude Damiano.

In collaborazione con:
Fonarcom

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