Un'opera d'arte sulla comunicazione e le sue distorsioni per comunicare al mondo i propri prodotti. E' quello che ha fatto la Fondazione Casoli, del Gruppo Elica, di Fabriano, con la XVII edizione del Premio Casoli, in cui è stata presentata l'opera 'Mass age, message, mess age' dell'artista contemporanea Elena Mazzi. Un manufatto che già nel titolo riassume problemi, errori e fraintendimenti che possono nascere quando un messaggio passa dal mittente al destinatario: nel caso specifico è stato realizzato con l'aiuto di 20 dipendenti di Elica in un workshop dentro l'azienda lo scorso giugno. "Avevo cominciato a lavorare ad un progetto sulla comunicazione fin dal 2015 - racconta l'artista - e Elica mi ha dato la possibilità di realizzarlo. Partendo dal semplice gioco del telefono senza fili, ho creato con i dipendenti un glossario di termini tra cui abbiamo selezionato alcune parole da trasmettere attraverso due sculture, scelte tra 10 manufatti aziendali fusi in alluminio. Un materiale che ho giudicato il più adatto - spiega Mazzi - per leggerezza, colore e alta conducibilità del suono. Le parole che uscivano distorte venivano poi scritte in un grosso tabellone alle spalle della scultura, sottolineate con pennarelli che rievocavano i colori dell'azienda, creando un insieme visivo e immediato di quanto la nostra comunicazione possa essere talvolta fallace. Il mio intento - sottolinea l'artista - è quello di evidenziare e di prendere coscienza dell'esistenza nei nostri tempi di una vera rivoluzione nel senso etimologico del termine 'revolvere', che significa cambiamento, e delle sue conseguenze nella vita di tutti noi, mostrando che ciò può avvenire anche in modo errato. Voglio sottolineare - conclude - che è stato un lavoro collettivo, e che questo lo rende ai miei occhi particolarmente prezioso".
In collaborazione con:
Elica