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Cavalcata Sarda, festa tra launeddas e pariglie

Oltre alla sfilata tanti gli eventi collaterali in programma

sassari ANSAcom

Per tre giorni con il naso all'insù, a sperare che la pioggia restasse solo una minaccia. E alla fine è stata grande festa. La 70/a edizione della Cavalcata Sarda va in archivio con un bilancio più che positivo. Al di là della sfilata di 2mila e 500 figuranti, che hanno omaggiato la tradizione e l'identità dell'isola con gli antichi abiti delle feste - tra variopinti tessuti di pregio e monili di gran valore - intorno Sassari si è trasformata in una grande vetrina dell'eccellenza "made in Sardinia".
Dopo l'apertura nell'altare prenuragico di Monte d'Accoddi, dove venerdì sera c'è stato il primo appuntamento con i balli e i suoni tipici dell'isola, la festa si è spostata in centro. Da ieri sera piazza d'Italia si è trasformata in una arena a cielo aperto dedicata al folclore. Launeddas, chitarre, organetti, voci, ballu tundu: sul palco allestito ai piedi del palazzo della Provincia e tutto intorno i passi ritmati e i canti collettivi si sono levati in cielo sino a tarda notte. È il salotto buono della città il luogo in cui stanotte, grazie alla partecipazione dei gruppi folk e dei corpi di ballo provenienti da ogni parte dell'isola, il sipario sulla Cavalcata Sarda 2019 si chiuderà definitivamente.
Ma la "festa della bellezza", come da tempo è stata ribattezzata la kermesse che ogni anno nella penultima domenica di maggio promuove l'isola e le sue tradizioni, è stata una grande occasione anche per raccontare ai turisti provenienti da ogni parte d'Europa i sapori tipici della gastronomia locale, in un ideale incontro con cibi, vini e birre provenienti da altre terre, dal Sudamerica all'Africa passando per l'Oriente. Merito della riuscitissima "Pani di Sardegna", la rassegna dedicata al pane e ad altri prodotti sardi, che per tutto il weekend ha trasformato piazza Castello in una mostra-mercato dei gusti della tradizione.
Ma se la festa ha funzionato è merito anche di "Eat&Buffas - Sardinia streetfood parade", la kermesse dedicata al cibo di strada di qualità, alle birre agricole artigianali e ai vini di nicchia, dove la Sardegna ha incontrato altri mondi culinari. Ma la minaccia incombente della pioggia non ha impedito il consueto assalto alle bancarelle del quadrilatero compreso tra via Asproni, piazza d'Armi, largo Enrico Berlinguer e corso Francesco Cossiga, dove hanno trovato posto torronai e grigliate di carne e di pesce. Senza, in Sardegna non è festa.
Successo anche per le "pariglie", le gare di destrezza che hanno visto otto gruppi di amazzoni e cavalieri lanciarsi in acrobatiche evoluzioni a cavallo lungo la pista dell'ippodromo Pinna, incantando il pubblico che nonostante il freddo non si è voluto perdere il consueto appuntamento della domenica pomeriggio. Da soli, a gruppi di due, tre o più cavalieri, i maestri delle pariglie hanno dato prova di coraggio e tecnica, raccontando in questo modo dello stretto legame tra la Sardegna e il cavallo, centrale nella cultura, nell'economia e nella società isolane.

In collaborazione con:
Comune di Sassari

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