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  • Sicurezza lavoro: ad Amazon prevenzione diventa 2.0
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Sicurezza lavoro: ad Amazon prevenzione diventa 2.0

Al centro di Castelsangiovanni seminario con Aifos e Inail

BOLOGNA ANSAcom

Sicurezza sul lavoro 2.0. Negli stabilimenti Amazon in Italia l'attenzione per questo aspetto portante dell'attività produttiva aziendale viaggia al pari passo con le moderne competenze e il nuovo mondo del lavoro, mutato rapidamente con la rivoluzione dell'innovazione digitale. Arrivando addirittura a colloqui periodici con i dipendenti per ricevere suggerimenti sul miglioramento della stessa sicurezza dei lavoratori: la "safety", si scopre, diventa così un bene comune. Nessun aspetto, anche quello apparentemente più banale, viene trascurato nei moderni ambienti di lavoro, sui nastri, all'impacchettamento e nei luoghi di ristoro.
Proprio grazie a questa sensibilità, il colosso dell'e-commerce ha ospitato nel Centro di Distribuzione Amazon Italia Logistica a Castelsangiovanni (costruito nel 2011 e passato in pochi anni da 150 a 1600 dipendenti a tempo indeterminato) il seminario dal titolo "Strategie di prevenzione: il lavoratore al centro" promosso dall'Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul lavoro (Aifos) e realizzato con il patrocinio dell'Inail. Un focus voluto dall'associazione con sede a Brescia ed attiva su tutto il territorio nazionale per ragionare sul tema della prevenzione per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori, obiettivo che dovrebbe essere primario per tutte le aziende.
Molteplici, e mai banali, gli aspetti sviluppati dagli esperti che hanno preso la parola, passando da concetti filosofici del cristianesimo fino a neologismi digitali come il "tecnostress", attraverso problematiche importanti come, ad esempio, quella della progettazione e del coinvolgimento dei lavoratori nello sviluppo di linee guida sulla sicurezza.
"Nel settore dei trasporti in Italia ci sono stati in media 30 infortuni ogni mille addetti analizzando i dati Inail degli ultimi cinque anni - ha spiegato Silvia Amatucci, consulente statistico attuariale di Inail - Il trend è in diminuzione (-3,1%) a fronte di un analogo aumento degli addetti. La maggior parte degli infortuni avviene al Nord (Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Veneto). L'80% degli infortunati sono lavoratori italiani, e l'86% degli infortuni non avviene sui mezzi di trasporto ma su attività connesse come il carico e lo scarico delle merci".
"Portare a zero gli infortuni su lavoro è impossibile, ma avere una visione di arrivare a zero è possibile" ha sottolineato Rocco Vitale, presidente di Aifos, che in apertura si è soffermato sull'etica del lavoro citando sia importanti documenti della storia della Chiesa, sia teorie ancora attuali come quelle di Marx: "Il lavoro è cambiato nel corso del tempo, ma non la centralità per la vita delle persone, quindi benessere e salute hanno bisogno di nuove tutele. Sono le persone al centro, e per questo esistono sette regolo d'oro a cui ispirarsi".
Secondo Simona Ziliotti, formatrice qualificata di Aifos, quando si parla dei principali rischi nella logistica, la progettazione iniziale è fondamentale per la sicurezza, e "la formazione per ripensare processo e professionalità nell'azienda. Serve mettere al centro il lavoratore, la formazione, uscire dalla scrivania, costruire una relazione con lui. I robot? Non sostituiscono il lavoro dell'uomo, lo aiutano e lo supportano. Servono per soccorrere la forza umana".
La cultura della sicurezza sul lavoro non deve apparire quindi come un'imposizione dall'alto, ma una meta condivisa da tutti gli attori in gioco. Secondo lo psicologo e formatore Andrea Cirincione anche la leadership aziendale contribuisce in maniera determinante a fare sì che ogni lavoratore avverta come "proprie" quelle best practice, in tema di safety, che vede per prime attuate da chi dirige il lavoro in un team aziendale. Si parla in questo caso di "safety infulencer".

In collaborazione con:
Amazon

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