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Alla Camera la Fiducia sul decreto Pa, le opposizioni puntano a fare ostruzionismo

Alla Camera la Fiducia sul decreto Pa, le opposizioni puntano a fare ostruzionismo

Presentati 149 ordini del giorno

ROMA, 06 giugno 2023, 15:14

Alessandra Chini

ANSACheck

Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Al via poco dopo le 14, nell'Aula della Camera, la votazione sulla fiducia che il governo ha posto sul decreto legge PA. La votazione è palese ed avviene per appello nominale: ciascun deputato sfila davanti al banco della presidenza e dichiara il proprio nome ad alta voce.

Sono 149 gli ordini del giorno che sono stati presentati nell'Aula della Camera sul Dl Pa. I documenti sono praticamente tutti dell'opposizione, che intende praticare un duro ostruzionismo sul provvedimento cui la maggioranza potrebbe reagire chiedendo la seduta fiume. Gli ordini del giorno verranno esaminati dopo la votazione sulla fiducia. Trattandosi di un decreto legge, il regolamento di Montecitorio assegna a ciascun presentatore dieci minuti per intervenire: cinque per illustrare il documento e cinque per dichiarazione di voto. Il regolamento, infine, prevede ulteriori dieci minuti per ciascun deputato in dichiarazione di voto finale

Intorno alle 12:30 erano iniziate le dichiarazioni di voto, in cui le opposizioni hanno ribadito la contrarietà al decreto.

M5S: il governo costruisce nemici per propaganda 
 "Questo decreto vi è servito per eliminare il controllo concomitante della Corte dei Conti sul Pnrr. Cioè quello più utile. Quello che permette di individuare i problemi e aiuta a garantire trasparenza. La realtà è che costruite nemici per la vostra propaganda. E lo fate solo perché vi serve distrarre l'opinione pubblica dai problemi che non riuscite a risolvere". Lo ha detto Dario Carotenuto (M5S), componente della Commissione lavoro della Camera, annunciando il voto contrario del M5S alla fiducia sul Dl Pa in discussione a Montecitorio.

Della Vedova: basta con i decreti, non votiamo la fiducia
"Non si può andare avanti così, solo con decreti. Non voteremo la fiducia anche perché nonostante quello che ha detto il presidente della Repubblica mercoledì scorso avete introdotto due emendamenti che non c'entravano nulla con questo provvedimento, quello sull'esercito, che poi per fortuna avete ritirato e quello sul controllo della Corte sul Pnrr". Lo ha detto Benedetto Della Vedova intervenendo in Aula alla Camera nell'ambito delle dichiarazioni di voto sulla fiducia sul decreto p.a. "Ci chiediamo - ha aggiunto - perché Fazzolari o Malan hanno così radicalmente cambiato idea sui controlli del Pnrr visto che avevano presentato un disegno di legge sul controllo concomitante". "State cercando - ha concluso - di coprire la confusione che avete fatto sul Pnrr ma il Pnrr è una cosa troppo importante per l'Italia, lo state trasformando in un problema in uno scontro istituzionale questo non va bene".

Avs: fiducia sfrontata su decreto-bavaglio
"È sfrontata la richiesta di fiducia sul Decreto sulla Pubblica amministrazione trasformato dal Governo Meloni in un decreto-bavaglio. Eliminare i controlli concomitanti della Corte dei conti sul Pnrr è una mossa che prelude sfaceli: infatti, avete negato ai Comuni personale aggiuntivo, di fatto i progetti andranno avanti senza un visto preventivo che sarebbe garanzia di efficienza e snellimento. State pregiudicando il futuro di questo Paese". Lo ha detto Franco Mari, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia al decreto Pa.

La diretta dall'Aula

 

 

Fitto: 'Nessuna limitazione ai controlli della Corte dei Conti'
"Nessuna deriva autoritaria del Governo riguardo la Corte dei conti: non vi è, infatti, nessuna limitazione dei controlli della magistratura contabile. Ha perfettamente ragione Giorgia Meloni nel sostenere che il nostro Governo, su questo aspetto, si muove in linea con il Governo Draghi". Così il ministro degli Affari Europei, Sud, Coesione e Pnrr Raffaele Fitto in un post dove ricostruisce i fatti. ricordando che "la previsione del controllo concomitante non nasce per il Pnrr (che all'epoca neppure esisteva). Per i fondi del Piano, invece, la disciplina sul controllo della Corte è da rinvenirsi nel DL Draghi n. 77 del 2021".

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