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Soumahoro lascia i Verdi 'Mi iscrivo al gruppo misto'

Soumahoro lascia i Verdi 'Mi iscrivo al gruppo misto'

"Dopo questa violenta campagna di diffamazione e questo vergognoso linciaggio mediatico - spiega Soumahoro - ci sarà modo di stimolare un'attenta analisi umana, socio-culturale e politica.

ROMA, 09 gennaio 2023, 16:10

Redazione ANSA

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Soumahoro: mi iscrivo al gruppo misto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Soumahoro: mi iscrivo al gruppo misto - RIPRODUZIONE RISERVATA
Soumahoro: mi iscrivo al gruppo misto - RIPRODUZIONE RISERVATA

   "Mi ha francamente stupito e amareggiato, ad eccezione di qualche parlamentare, l'assenza della solidarietà umana e del supporto politico da parte del gruppo parlamentare Alleanza Verdi-Sinistra (AVS), con quale sono stato eletto da indipendente. Dopo un'attenta e sofferta meditazione sul piano umano e politico, ho maturato la decisione di aderire al gruppo parlamentare Misto, lasciando il gruppo AVS, per proseguire la mia attività di Parlamentare". Lo afferma il deputato Aboubakar Soumahoro in un corposo dossier nel quale ribalta le accuse che gli sono piovute addosso in questi mesi.

   "Dopo questa violenta campagna di diffamazione e questo vergognoso linciaggio mediatico - spiega Soumahoro - ci sarà modo di stimolare un'attenta analisi umana, socio-culturale e politica. Per ora, posso solo dire che ho potuto contare, in questi ultimi mesi difficili, su svariate manifestazioni di solidarietà, pubbliche e private, da parte di cittadine e cittadini, di singoli parlamentari italiani ed europei, di persone del mondo della cultura e dello spettacolo, di movimenti popolari, di reti studentesche, di movimenti antirazzisti, del mondo articolato del lavoro, di associazioni laiche e religiose, e di servitori dello Stato a cui va il mio profondo ringraziamento".

    "Sono entrato in Parlamento - prosegue - con l'impegno di dare rappresentanza ai bisogni, alle aspirazioni, alle sofferenze e ai desideri di quanti sono stati dimenticati o resi 'invisibili' da anni nel nostro Paese. L'altissima astensione che ha caratterizzato le ultime elezioni politiche è sintomo di una disaffezione e una disillusione da parte dei cittadini che bisogna umilmente saper interpretare, fornendo risposte e proposte politico-legislative concrete, chiare e credibili.

    Molti sono gli impegni presi con le persone che intendo onorare attraverso la più ampia condivisione, e nella convinzione che i valori e i principi che sempre hanno caratterizzato la mia attività sul campo restano le fondamenta del mio lavoro, dentro e fuori le Istituzioni. Per questo, trovo assurdo continuare a discutere dell'inesistente 'caso Soumahoro', come è avvenuto in questi ultimi due mesi: si deve rimettere al centro dell'attenzione le condizioni dei braccianti, dei poveri, dei dimenticati e degli invisibili che sono usciti dai radar, anche nella Legge di Bilancio recentemente approvata. Tuttavia, chi ha montato il caso sapeva bene cosa stava facendo: questa vicenda non è accaduta a caso. Ora bisogna tornare a parlare di chi ha bisogno: io non mai smesso, non ho rallentato di un attimo le attività sul territorio anche durante questa aggressione verso la mia persona, e intendo intensificare ancora il mio impegno, lo devo innanzitutto ai cittadini che mi hanno votato". 

Su Karibu chiesi chiarimento nel 2021. Mi dissero che non erano arrivati i soldi per pagare stipendi
"A fine 2021 lessi da alcuni articoli di stampa sulla mancata retribuzione ad alcuni dipendenti della Karibu e - pur non avendo alcun interesse diretto nelle cooperative - chiesi immediati chiarimenti a riguardo. Venni informato del fatto che non erano ancora pervenuti tutti i soldi necessari per pagare gli stipendi, che si erano sollecitati gli Enti pubblici, e - così mi venne detto - che auspicabilmente tutto si sarebbe risolto in tempi ragionevoli". Lo spiega in un dossier il deputato Aboubakar Soumahoro. "La cooperativa - ricostruisce Soumahoro - aveva un'ottima reputazione in quanto premiata e apprezzata da molti giornali e politici locali e nazionali, dunque non avevo motivo di ritenere vi fossero criticità insanabili, a parte una temporanea difficoltà di cassa, purtroppo abbastanza frequente per chi opera con progetti finanziati da fondi pubblici. In ogni caso, ho totale fiducia nella Magistratura, e se sono stati commessi degli errori, chi li ha commessi pagherà". Soumahoro - spiega il dossier - "in questi anni ha visitato unicamente una sede della cooperativa Karibu, quella dedicata all'assistenza ai minori, trovando un ambiente pulito e dignitoso come peraltro pubblicamente riconosciuto dal Comune di Roma, che ha confermato che la situazione (certificazione DURC) risultava regolare fino al 27 ottobre 2022". "La situazione nel mondo dell'assistenza è critica - spiega Soumahoro - e non certamente da oggi. Lo Stato paga poco, male e tardi, soprattutto dopo l'entrata in vigore del Decreto sicurezza nel 2018. Alla domanda del perché io non mi sia immediatamente attivato per intervenire a sostegno dei lavoratori della Karibu in difficoltà, posso rispondere due cose: la prima, a giustificazione del tutto parziale, è che mentre ero fortemente impegnato con le mie attività sindacali e sociali sul territorio nazionale, avevo speranza che la situazione potesse rapidamente risolversi una volta arrivati i fondi pubblici attesi; la seconda è porre le mie scuse incondizionate a quei lavoratori, che avrebbero meritato da parte mia - in ogni caso e a prescindere da quanto sopra - una più sollecita attenzione. Quando una persona sbaglia, anche se solo per sottostima del problema e non in malafede, esiste una sola soluzione: scusarsi, ed impegnarsi a fare meglio in futuro affinché non capiti mai più".

Una persona colore va bene finché povera e ai margini. Il deputato, Lega Braccianti è modello sociale che fa paura
Una persona di colore "va bene finché è un 'negro da cortile', finché protesta con gli striscioni, che che peraltro ho fatto mille volte e non smetterò mai di fare, se è povero e sta ai margini. Ma se prova a fare un salto di qualità immediatamente disturba". E' questo, secondo Aboubakar Soumahoro, uno dei motivi che hanno portato ad un "ingiustificato accanimento" nei suoi confronti. Si tratta di una "dimensione relativa a me come individuo", sottolinea nel dossier parlando poi di una seconda dimensione, relativa questa al "modello sociale": il modello della Lega Braccianti, con i lavoratori dei campi non solo stranieri ma anche italiani - afferma - che si autodeterminano e si autogestiscono". Questo "fa molta paura, toglie potere a un sistema di assistenzialismo che ha come obiettivo quello di mantenere lo stato di emergenza, semplicemente perché finché c'è emergenza ci sono soldi a pioggia per gestire l'emergenza, e, dal momento che nulla accade per caso, forse questo può far comprendere perché vi sia stato così tanto ingiustificato accanimento nei miei confronti".

Bambini nella baraccopoli di Foggia ci sono. Non possono vivere nell'insediamento per condizioni ambientali
"Per rispondere a coloro che dicono che nel borgo non ci sono bambini, vorrei precisare che i bambini ci sono eccome, tuttavia non possono vivere nell'insediamento per via delle condizioni ambientali e sanitarie completamente inadeguate per loro, quindi i genitori sono spesso costretti a portarli e lasciarli a famiglie italiane o di loro connazionali per ospitarli presso le loro abitazioni, e di questo ha contezza chiunque operi realmente sul territorio. Comunque i braccianti stessi possono confermare cosa accadde: organizzammo una campagna di raccolta per allietare il Natale sia dei bambini che dei braccianti all'interno dell'insediamento, per l'occasione fu organizzata una festa in cui si sarebbe svolta la distribuzione dei doni. Quel giorno ci fu un incendio - cosa purtroppo non rara, viste le condizioni di cronica assenza di sicurezza negli insediamenti - che ci costrinse ad interrompere la festa. Per questo consegnammo i regali ai braccianti che li distribuirono ai bambini in un secondo momento. Solo la mala fede può suggerire conclusioni diverse da quanto realmente successo". Lo spiega il deputato Aboubakar Soumahoro replicando alle notizie secondo le quali avrebbe fatto una distribuzione di doni per i bambini nelle baraccopoli in provincia di Foggia dove, si sosteneva, i bambini non c'erano.

'Io frainteso, chiunque può vestirsi come vuole'. Foto di mia moglie di 4 anni prima che la conoscessi
"Mi spiace sinceramente che non sia stato compreso ciò che realmente intendevo dire quando ho parlato di diritto alla moda e all'eleganza, laddove intendevo riferirmi al diritto di chiunque di vestirsi come meglio crede. Tuttavia trovo davvero singolare che mi si chieda di esprimere un giudizio di valore circa foto della mia compagna risalenti a 4 anni prima che io la conoscessi". Lo afferma il deputato Aboubakar Soumahoro in un dossier nel quale confuta le accuse arrivate in questi mesi relativamente anche alla moglie, Liliane Murekatete. A seguito dell'indagine aperta dalla Procura di Latina sulle condizioni dei lavoratori nella cooperativa Karibu, si legge nel dossier, le foto di Liliane Murekatete sono state riprese "da quotidiani, siti e rotocalchi che hanno sottolineato e commentato il suo modo di vestirsi, la tipologia di abbigliamento e accessori utilizzati, etc". "Soprannominata provocatoriamente 'lady Gucci' - prosegue il dossier - la donna è stata al centro di una serie di pesanti commenti e insinuazioni da parte della stampa e di opinionisti di varia natura.

L'avvocato della moglie: "Dai tabulati il telefono era altrove"
"Sono in attesa che fissino l'udienza del riesame: rispetto alla udienza del 19 non ho ulteriori elementi. Ho letto l'ordinanza del gip che contiene delle indicazioni utili per la difesa, e già ho acquisito dei tabulati telefonici per la geolocalizzazione della signora in alcune delle date indicate dal gip". A riferirlo all'ANSA è Lorenzo Borrè, l'avvocato di Liliane Murekatete, moglie del parlamentare Aboubakar Soumahoro. La sua strategia difensiva, fin dall'inizio, è stata quella di dimostrare che lei, in realtà, non aveva responsabilità di quello che secondo le accuse accadeva nella coop Karibu di Latina di cui per un periodo è stata consigliera di amministrazione assieme ai parenti. Questi tabulati, dice oggi l'avvocato Borrè, "indicano dove si trovava effettivamente la signora" in alcune date riportate nell'ordinanza: "Una volta si trovava addirittura a Rieti - dice il legale - Rimango perciò ottimista rispetto all'esito finale di questo procedimento, in relazione a quello che a oggi ci è contestato. Ho sollecitato la compagnia telefonica per l'acquisizione della documentazione mancante".

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