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De Benedetti presenta offerta per Gedi: 'Voglio rilanciare il gruppo'

De Benedetti presenta offerta per Gedi: 'Voglio rilanciare il gruppo'

'Credo che con passione, impegno, consenso e competenza, il Gruppo possa avere un futuro coerente con la sua grande storia'

14 ottobre 2019, 11:20

Redazione ANSA

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Carlo De Benedetti (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Carlo De Benedetti (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Carlo De Benedetti (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Carlo de Benedetti ha presentato venerdì 11 ottobre alla Cir Spa, attraverso la sua controllata al 99% SpA Romed, un'offerta di acquisto cash del 29,9% delle azione Gedi Spa (Gruppo Espresso) al prezzo di chiusura di giovedì, e cioè euro 0,25 ad azione. Lo fa sapere all'ANSA lo stesso Carlo De Benedetti. 

"Questa mia iniziativa è volta a rilanciare il Gruppo al quale sono stato associato per lunga parte della mia vita e che ho presieduto per dieci anni, promuovendone le straordinarie potenzialità", scrive De Benedetti nella lettera che accompagna l'offerta di acquisto delle azioni.

"È chiaro che conoscendo bene il settore, mi sono note le prospettive difficili, ma credo che con passione, impegno, consenso e competenza, il Gruppo possa avere un futuro coerente con la sua grande storia".

Nella lettera firmata dal presidente del consiglio di amministrazione di Romed, Luigi Nani, che contiene l''offerta irrevocabile' per l'acquisto delle azioni Gedi, si legge che 'l'esatto quantitativo dovrà essere determinato tenendo conto delle azioni costituenti il capitale sociale e di quelle che eventualmente lo costituiranno in funzione di stock option o altre operazioni sulle azioni. La presente offerta irrevocabile non è condizionata all'espletamento di alcuna due diligence, ferma restando la garanzia sui bilanci e sulle situazioni infrannuali pubblicati.

La presenta offerta irrevocabile - si legge poi lettera - è subordinata alle seguenti condizioni: - che i componenti il consiglio di amministrazione di Gedi di nomina Cir rassegnino le proprie dimissioni entro due giorni lavorativi dal trasferimento delle azioni oggetto della presente offerta alla nostra società, ad eccezione dell'ing. John Philip Elkann e del dr. Carlo Perrone che potranno mantenere le attuali cariche e gli attuali poteri - e che, per le residue azioni che resteranno di sua proprietà, Cir si impegni a distribuirle ai propri soci (ovvero ai soci della società riveniente dalla fusione COFIDE/Cir) entro un anno dal trasferimento delle azioni oggetto della presente offerta alla nostra società.

Vi saremo grati - conclude la lettera - se vorrete sottoporre la nostra proposta al vostro prossimo consiglio di amministrazione, rimanendo la presente offerta irrevocabile efficace fino al termine del secondo giorno di Borsa aperta successivo alla data dello stesso'.

Cir respinge l'offerta di De Benedetti.  "Con riferimento alla comunicazione diffusa dall'Ing. Carlo De Benedetti, relativa all'offerta non sollecitata né concordata presentata tramite Romed S.p.A., per l'acquisto di una partecipazione del 29,9% in GEDI S.p.A., CIR S.p.A. rende noto di ritenere detta offerta manifestamente irricevibile in quanto del tutto inadeguata a riconoscere a CIR e a tutti gli azionisti il reale valore della partecipazione e ad assicurare prospettive sostenibili di lungo termine a GEDI S.p.A", afferma una nota del Cir.

"Sono profondamente amareggiato e sconcertato dall'iniziativa non sollecitata né concordata presa da mio padre e il cui unico risultato consiste nel creare un'inutile distrazione, della quale certo non si sentiva il bisogno", lo afferma all'ANSA Rodolfo De Benedetti.

Carlo De Benedetti, bizzarro quel che dice mio figlio - "Trovo bizzarre le dichiarazioni di mio figlio Rodolfo. È lo stessa persona che ha trattato la vendita del Gruppo Espresso a Cattaneo e Marsaglia. La gestione sua e di suo fratello Marco hanno determinato il crollo del valore della azienda e la mancanza di qualsiasi prospettiva, concentrandosi esclusivamente sulla ricerca di un compratore visto che non hanno né competenza. Né passione per fare gli editori". Così Carlo De Benedetti controreplica alle dichiarazioni del figlio Rodolfo accusandolo di "aver distrutto valore". "Da sempre Rodolfo ha definito questa attività un « declining business », che ha distrutto valore negli ultimi anni e per questo motivo ha avuto vari incontri per trattare la vendita - prosegue Carlo De Benedetti - Nonostante l'età ho passione e idee per istituzionalizzare il gruppo assicurandogli un futuro di indipendenza ed autonomia".

 

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