Il Consolato Italiano a
Città del Capo organizza dal 2017 delle "Research Nights",
serate scientifiche per promuovere e divulgare le attività dei
ricercatori italiani in Sudafrica. Ieri si è svolta al Center
for the Book di Cape Town una presentazione delle ricercatrici
Manuela Cavallaro, dell'Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare-Laboratori Nazionali del Sud di Catania; e Luna
Pellegri, che lavora presso il laboratorio iThemba Laboratory
for Accelerator Based Sciences, della National Research
Foundation del Sudafrica.
La ricerca illustrata fa parte del progetto internazionale
Numen (Nuclear Matrix Element for Neutrinoless double beta
decay) che comprende circa 100 ricercatori di 12 paesi.
Numen si basa sull'utilizzo di "reazioni nucleari, in
particolare le reazioni di doppio scambio di carica, per trarre
informazioni essenziali che entrano in gioco nel fenomeno di
doppio decadimento beta senza neutrini dei nuclei atomici", ha
ricordato Pellegri all'ANSA.
Il progetto richiede una strumentazione di altissimo livello
che si trova nei due laboratori di Catania e di Città del Capo.
Da qui la collaborazione tra Italia e Sudafrica: i due
laboratori sono tra i pochi istituti nel mondo dove è possibile
condurre questo tipo di ricerca grazie alla presenza di
specifici acceleratori di particelle e di due innovativi
spettrometri magnetici.
La collaborazione Italia-Sudafrica in Numen risale al 2018 e
permette la mobilità di ricercatori e studenti tra i due paesi.
Un team di ricercatori italiani si trova ora a lavorare a Città
del Capo per installare il rivelatore di piano focale ideato e
realizzato a Catania, essenziale nella prossima campagna
sperimentale del progetto.
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