Venti start-up italiane
protagoniste in Israele. Si è concluso il terzo ciclo di
'Accelerate in Israel', programma nato dalla collaborazione tra
l'Ambasciata italiana in Israele, l'Ice Tel Aviv, la Camera di
Commercio Italia-Israele e Banca Intesa Sanpaolo, con il
supporto della società di investimento e holding 'Arieli
Capital'.
A beneficiare dello strumento di sostegno finanziato nel quadro
dell'Accordo di Cooperazione scientifica tecnologica industriale
Italia-Israele sono state appunto le 20 startup nazionali:
giovani aziende selezionate hanno avuto accesso a un
finanziamento di 12 mila euro ciascuna e a un periodo di 10
settimane presso un acceleratore israeliano.
Con una sessione plenaria, una raffica di pitch - le brevi
presentazioni a potenziali investitori - e faccia a faccia di
affari (B2B) - "la terza edizione di 'Accelerate in Israel'
passa il testimone alla successiva che - hanno spiegato
l'addetto scientifico dell'ambasciata Stefano Ventura e il
direttore Ice Fabrizio Camastra - è già in preparazione". Dalle
biotecnologie all'ambiente, dalla transizione digitale
all'intelligenza artificiale, dalla mobilità smart al fintech,
tutte le startup italiane si sono dette soddisfatte
dell'esperienza che ha consentito loro è stato sottolineato - di
affacciarsi all'ecosistema israeliano e trarne spunti e
relazioni con l'obiettivo di sviluppare collaborazioni e trovare
nuovi partner e fonti di investimenti.
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