Tiene in queste ore la fragile
tregua nel nordest della Siria. Dopo le ripetute violazioni di
ieri, quando curdi e ong avevano denunciato raid turchi, negati
dal presidente Recep Tayyip Erdogan, non si segnalano al momento
nuovi bombardamenti, mentre una situazione di "relativa calma
prevale in tutta l'area a est dell'Eufrate": lo riporta
l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus).
Proseguono tuttavia sporadici scontri sul terreno tra i
combattenti curdi e le milizie siriane filo-Ankara nell'area di
Ras al Ayn, la città al confine sotto il più duro assedio turco.
Le stesse milizie arabe, denunciano i curdi e l'Ondus,
continuano a impedire l'ingresso nella cittadina dei convogli di
aiuti e di medici, tra cui quelli della Mezzaluna Rossa curda,
giunti per prestare assistenza alle migliaia di civili rimasti
intrappolati.
L'accordo sul cessate il fuoco tra Ankara e Washington
prevede l'evacuazione delle milizie curde dalla fascia di
sicurezza concordata alla frontiera entro martedì sera.
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