Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mondo
  1. ANSA.it
  2. Mondo
  3. Europa
  4. "Piano di pace Usa: un quinto dell'Ucraina alla Russia", ma la Casa Bianca smentisce

"Piano di pace Usa: un quinto dell'Ucraina alla Russia", ma la Casa Bianca smentisce

Putin a Volgograd: "La guerra non finirebbe con i tank, abbiamo altro"

Il capo della Cia, William Burns, avrebbe offerto a Vladimir Putin un quinto del territorio ucraino - pari circa alle dimensioni del Donbass - per porre fine alla guerra in corso come parte di un piano di pace elaborato per conto del presidente Joe Biden. Lo scrive Newsweek, citando il quotidiano svizzero-tedesco Neue Zürcher Zeitung (Nzz) e riportando la smentita della Casa Bianca. Il vice portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, Sean Davitt, ha dichiarato al settimanale che la notizia "non è accurata" e che la Cia direbbe lo stesso. Nzz ha riferito oggi, citando politici stranieri tedeschi di alto rango, che a metà gennaio Burns ha presentato a Kiev e Mosca un piano di pace che offriva al Cremlino "circa il 20% del territorio ucraino". Un funzionario della Cia ha detto a Newsweek che le affermazioni nell'articolo di Nzz secondo cui Burns ha fatto un viaggio segreto a Mosca a gennaio e che c'era una proposta di pace da lui avanzata per conto della Casa Bianca sono "completamente false". Kiev e Mosca, secondo Nzz, avrebbero respinto la proposta: l'Ucraina "perché non è disposta a dividere il proprio territorio" mentre i funzionari russi avrebbero affermato che "alla lunga vinceranno comunque la guerra". I politici tedeschi hanno confidato che Biden voleva evitare una guerra prolungata in Ucraina e avrebbe offerto il territorio come parte del piano di pace. E quando l'Ucraina e la Russia avrebbero respinto la proposta, l'amministrazione Biden si è impegnata a fornire a Kiev carri armati Abrams, sempre secondo il quotidiano svizzero-tedesco.

Panzer tedeschi che combattono contro la Russia, il nazismo che minaccia ancora "direttamente" Mosca, questa volta per mano degli ucraini. Gli incubi della Seconda guerra mondiale riprendono vita nella ex Stalingrado. Ad evocarli è Vladimir Putin, che li ingigantisce con il richiamo alle armi ben più potenti che oggi il suo Paese ha a disposizione. L'Occidente, tuona lo zar, non si rende conto che "una guerra moderna con la Russia sarebbe un'altra cosa" rispetto ad 80 anni fa e che un tale conflitto non finirebbe con l'uso dei carri armati. Oggi, avverte dicendosi convinto di vincere, "abbiamo qualcosa con cui rispondere". Inevitabilmente il pensiero corre alla guerra nucleare, e qualche giornalista russo chiede spiegazioni al portavoce del Cremlino, che si incarica di correggere il tiro. "Man mano che appaiono nuove armi fornite dall'Occidente collettivo, la Russia utilizzerà il suo potenziale esistente in modo più completo", è l'esegesi di Dmitry Peskov, al seguito del presidente in una visita dall'altissimo valore simbolico a Volgograd, già Stalingrado appunto, per celebrare l'ottantesimo anniversario della vittoria sovietica sulle truppe naziste del feldmaresciallo Fredrich von Paulus. Per Putin non ci poteva essere occasione più ghiotta per rispondere all'invio dei carri armati tedeschi Leopard alle truppe di Kiev. "È incredibile, ma è un fatto: siamo di nuovo minacciati dai carri armati tedeschi con i noti emblemi a forma di croce sulle loro piastre corazzate", ha esclamato il leader russo intervenendo al concerto per commemorare la storica battaglia. Putin era arrivato nel pomeriggio, rimanendo dunque assente alla parata militare - con la presenza anche di alcuni veterani quasi centenari - svoltasi in mattinata. E soprattutto alla cerimonia con cui ieri era stato inaugurato un busto di Stalin. Ma è chiaro che, nella sua visione, la Storia rischia tragicamente di ripetersi: "Ci sono tentativi di spingere l'Europa, Germania compresa, alla guerra con la Russia", ha avvertito proprio nel giorno in cui i vertici della Ue sono arrivati a Kiev con in dono nuovi aiuti militari. Anche Serghei Lavrov è tornato a presentare il conflitto in Ucraina come una sfida esistenziale per Mosca, riproponendo il parallelo già usato con l'Olocausto. L'Occidente, ha affermato il ministro degli Esteri, punta a "una soluzione finale della questione russa". "Tutta la Nato combatte contro di noi", ha aggiunto Lavrov, dicendosi sicuro che però la Russia saprà resistere e uscire "più forte" da questa situazione. In questo caso nessun accenno, nemmeno velato, ad un'Apocalisse nucleare. Semplicemente, "maggiore sarà il raggio d'azione degli armamenti forniti dall'Occidente a Kiev, più noi dovremo allontanarli dai nostri confini", ha spiegato il capo della diplomazia russa riferendosi in particolare al possibile arrivo in Ucraina di missili a lungo raggio americani. Nessuna marcia indietro, dunque. Anzi, il conflitto sembra destinato a intensificarsi, mentre il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, si è detto convinto che Mosca stia pianificando una nuova grande offensiva proprio intorno al 24 febbraio, primo anniversario dell'inizio di quella che in Russia si chiama 'operazione militare speciale'. Ma i bombardamenti non si fermano nemmeno ora, seppure in assenza di apprezzabili spostamenti del fronte. Fonti ucraine hanno riferito che razzi russi si sono abbattuti oggi su un reparto ospedaliero pediatrico, su una scuola e su edifici civili a Kramatorsk, nel nord dell'oblast di Donetsk, provocando cinque feriti, dopo che ieri tre persone erano morte e 21 erano rimaste ferite in un bombardamento sulla stessa città. L'uccisione di una donna è segnalata anche a Kherson, mentre da parte loro le autorità filorusse locali riferiscono la morte di un civile a causa di un attacco di artiglieria ucraino sulla cittadina di Vladimirovka, ancora nella provincia di Donetsk. Intanto otto operai che lavoravano alla costruzione di un'autostrada in Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, sono morti la notte scorsa nell'incendio del loro alloggio vicino a Sebastopoli: secondo gli investigatori, si sarebbe trattato di un incidente provocato da un cortocircuito.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Video ANSA



Modifica consenso Cookie