Mumbai, la capitale economica
indiana, è rimasta paralizzata ieri per l'intensità delle piogge
monsoniche. Mentre vaste aree della città e delle zone
circostanti restano inondate dall'acqua, il Dipartimento
Meteorologico Indiano ha lanciato un'allerta arancione
prevedendo piogge ancora più intense per i prossimi cinque
giorni.
Squadre delle forze di primo intervento sui disastri naturali
sono state inviate nella metropoli come misura precauzionale. Il
neoeletto governatore dello stato, Eknath Shinde ha visitato il
Centro che gestisce gli interventi per una supervisione delle
operazioni di salvataggio di numerose persone intrappolate nelle
acque fetide straripate dalle fognature e nel fango che ha
invaso le strade.
Nel distretto di Thane migliaia di residenti sono stati
costretti ad abbandonare le case allagate e a trasferirsi in
rifugi di emergenza. Seri problemi anche per i milioni di
pendolari che, ogni giorno, si dirigono per lavoro verso il
centro di Mumbai, dopo la cancellazione di decine di treni della
fitta rete metropolitana di trasporti pubblici.
Le piogge monsoniche in questa stagione dell'anno sono normali e
anche provvidenziali per i milioni di contadini indiani che
dipendono dal meteo per le loro coltivazioni ma ogni anno gli
abitanti di Mumbai affrontano gli stessi disagi per il mancato
adeguamento della rete fognaria, ormai antiquata, e per
l'incessante aumento dei nuovi edifici, costruiti spesso senza
alcun rispetto delle più elementari nome edilizie in materia di
scarichi e connessioni fognarie.
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