Le sofferenze dei centri di
detenzione per migranti in Libia sono note ma ora Medici senza
frontiere ha pubblicato un rapporto che documenta un loro
aspetto: la carenza di cibo e la malnutrizione anche gravissima
che colpisce soprattutto i bambini. Il caso preso in esame dal
rapporto è quello di Sabaa, uno dei sette centri di detenzione
di Tripoli gestiti da una divisione del ministero dell'Interno
libico, quindi non da trafficanti, uno dei cinque a cui dottori
di Msf ha accesso almeno una volta a settimana. A Sabaa sono
rinchiuse al momento più di 300 persone - eritrei ma anche
sudanesi, nigeriani, camerunensi e ghanesi - di cui circa un
terzo sono bambini e ragazzi sotto i 18 anni. Più della metà dei
detenuti ci vivono da almeno sei mesi. L'aspetto "più
preoccupante" è la presenza di "malnutrizione gravemente acuta"
nel 2% dei migranti nel complesso: una quota che sale al 3% fra
i bambini. "Allarmante" è anche la malnutrizione definita
"moderatamente acuta": 5% con un picco del 9% fra i piccoli.
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