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Minneapolis in fiamme, arrestato il poliziotto coinvolto nella morte di Floyd

L'accusa è di omicidio colposo. L'agente avrebbe soffocato l'uomo premendo con il ginocchio sul collo durante un fermo

Derek Chauvin, il poliziotto di Minneapolis coinvolto nella morte dell'afroamericano George Floyd, è stato arrestato. Lo riporta l'agenzia Bloomberg. Chauvin è l'agente che, premendo sul collo di Floyd, lo ha soffocato. Chauvin è accusato formalmente di omicidio colposo. "Le indagini sono ancora in corso", ha affermato il procuratore della contea.

George Floyd, il 46enne afroamericano morto a Minneapolis in seguito al suo arresto, e Derek Chauvin, l'agente che lo ha soffocato, si conoscevano ed hanno lavorato insieme per molto tempo come addetti alla sicurezza di un night club. Lo afferma Andrea Jenkins, vicepresidente del consiglio comunale della città, in un tweet ripreso dai media Usa. Una conferma - secondo alcuni media locali - è arrivata anche dal proprietario del locale.

Le autorità di Minneapolis hanno annunciato il coprifuoco dalle 20 (le 2 in Italia) dopo la terza notte consecutiva di disordini e guerriglia urbana per l'uccisione di un afroamericano da parte di un agente bianco.

Intanto, un nuovo video apparso sui social mostra non uno ma tre poliziotti premere con le loro ginocchia su George Floyd, l'afroamericano morto soffocato dopo essere stato ammanettato a Minneapolis. Lo riferisce la Cnn.

Il giornalista della Cnn Omar Jimenez è stato arrestato mentre riferiva in diretta dalle proteste a Minneapolis dopo essersi chiaramente identificato come reporter agli agenti. Successivamente è stato rilasciato. Erano stati ammanettati anche i membri della troupe di Jimenez. La Cnn - che ha scritto del rilascio sul suo sito - ha reagito definendo l'accaduto "una violazione del primo emendamento". Il governatore del Minnesota, Tim Walz, ha chiesto scusa per l'arresto della troupe della Cnn che stava coprendo gli eventi di Minneapolis. "Non sarebbe mai dovuto accadere", ha detto, "è un fatto imperdonabile". "Pochi minuti dopo che sono venuto a sapere quanto era successo - ha detto Walz - ho chiamato il presidente della Cnn Jeffrey Adam Zucker. Non c'è alcuna ragione per cui questo sia successo, è inaccettabile", ha aggiunto, affermando che le sue parole vogliono essere delle "pubbliche scuse" per l'accaduto.

"Tutto ciò non dovrebbe essere normale nell'America del 2020": Barack Obama fa sentire la sua voce sulla morte di George Floyd e lancia un appello perchè nel Paese si possa creare un "new normal", una nuova normalità "dove eredità come l'intolleranza e il trattamento diseguale tra cittadini non infetti più le nostre istituzioni e i nostri cuori".

Intanto sono stati schierati 500 uomini della Guardia Nazionale per contrastare le proteste per la morte dell'afroamericano George Floyd per mano della polizia. Proteste degenerate in violenze, vandalismi e saccheggi.

"Non c'è ragione per la violenza", ha twittato la first lady americana Melania Trump. "Il nostro Paese - afferma - permette le proteste pacifiche. Ho visto i nostri cittadini unirsi e prendersi cura l'uno dell'altro durante il Covid-19 e non possiamo fermarci ora".

 Minnesota police arrest CNN reporter and camera crew as they report from protests in Minneapolis https://t.co/oZdqBti776pic.twitter.com/3QbeTjD5ed


La scorsa notte un incendio è stato appiccato all'esterno del commissariato degli ex agenti coinvolti nella morte di Floyd e l'edificio, assediato dai manifestanti, è stato abbandonato. Un corteo ha marciato verso il centro della città chiedendo giustizia e scandendo slogan contro la polizia e Donald Trump. Non distante dal luogo in cui Floyd è stato soffocato, un gruppo di facinorosi ha tentato di assaltare un mall ma è stato respinto dai gas lacrimogeni della polizia. I media locali riferiscono che i manifestanti sono riusciti ad entrare nel commissariato frantumando i vetri delle finestre, vandalizzando gli uffici e dando alle fiamme parte dell'edificio che è stato evacuato per sicurezza, dopo che gli agenti hanno sparato alcuni proiettili di gomma contro i dimostranti. Altri edifici della zona sono stati vandalizzati appiccando dei fuochi.

 

La protesta monta anche in altre città. Almeno 72 le persone arrestate a New York, dove in centinaia sono scesi in strada a Manhattan per protestare ed esprimere la propria rabbia contro la violenza della polizia nei confronti degli afroamericani. Momenti di tensione attorno a City Hall, la sede del municipio, dove c'è stato un lancio di bottiglie e di altri oggetti verso gli agenti. Un manifestante è stato arrestato per possesso di armi, altri per aver gettato in strada i secchi dell'immondizia e aver bloccato la circolazione. Durante i tafferugli esplosi in diverse zone di Manhattan alcuni agenti sono rimasti feriti dai lanci di sassi e bottiglie da parte dei manifestanti.

Proteste anche in molte altre città d'America, tra cui Oakland, in California, e Denver, in Colorado, dove i manifestanti hanno bloccato alcune strade. Cortei e sit in anche a Chicago e San Francisco. 

Afroamericano ucciso a Minneapolis, il momento dell'arresto

 

A Denver, in Colorado, è scattato il lockdown dello State Capitol, l'assemblea statale, dopo che alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati mentre era in corso una manifestazione. I dimostranti hanno bloccato alcune arterie stradali della città.

In una conferenza stampa, le autorità di Minneapolis hanno detto che gli ex poliziotti coinvolti nella morte di George Floyd non stanno collaborando con gli investigatori e si sono fono ad ora avvalsi della facoltà di non rispondere. Non è stato ancora  formalizzto alcun capo d'accusa verso i quattro agenti licenziati. L'Fbi, che sta indagando insieme agli investigatori locali, ha chiesto di visionare altri video.

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