"Stupore e indignazione per la
modifica notturna" delle emendamento, già approvato dalle
commissioni Bilancio e Finanze della Camera, che istituisce il
Fondo Salva-imprese per ristoro dei creditori dei General
contractor in crisi. E' quanto scrive in una nota il comitato
che riunisce le imprese secondo il quale la nuova versione
elimina il termine di pagamento urgente dei crediti entro 85-90
giorni, scarica sulle imprese l'onere di dimostrare l'esistenza
di tali crediti e il loro ammontare e, incredibilmente, affida
ai debitori il compito di "certificarli" senza indicare un
termine di scadenza perentorio.
Il comitato riunisce le aziende siciliane creditrici per 60
milioni del gruppo Cmc con 2.500 dipendenti, le 28 imprese del
Quadrilatero Umbria-Marche creditrici di Glf, Cmc, Coci e
Astaldi per 31,6 mln e 697 lavoratori, e le 20 imprese della
Sardegna creditrici di Glf, Oberloser e Astaldi per 16,4 mln e
400 addetti.
"Ci sembra di essere di fronte ad una 'furbata' che non
comprendiamo e chiediamo la convocazione urgente di un tavolo
comune al ministero dei Trasporti, considerato che il tavolo
tecnico avrebbe dovuto riunirsi già oltre 20 giorni fa. Questo
colpo di spugna, che rinvia sine die il pagamento dei nostri
crediti, vanifica qualsiasi promessa o impegno. La politica
smetta una volta per tutte di prenderci in giro e si renda conto
del fatto che tutti noi, 168 aziende con 3.597 dipendenti, che
avanziamo 108 mln in totale, non potremo proseguire i lavori nei
cantieri se non riceveremo subito il dovuto".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA