(ANSA) - ROMA, 05 GIU - "Dieci emendamenti di +Europa a una
delega fiscale "che ci lascia del tutto insoddisfatti, perché è
una delega in bianco. A dimostralo è che tra i principi c'è la
flat tax: grave inserirlo con questa formulazione, senza criteri
né numeri". Lo hanno detto il segretario di +Europa, Riccardo
Magi e il deputato di +E, Benedetto Della Vedova, in conferenza
stampa oggi alla camera.
"Più che una delega fiscale in bianco sembra una delega al
buio. Siamo di fronte a un atteggiamento che è del tutto
irresponsabile da parte del governo", ha detto Magi.
Per Della Vedova, "è inaccettabile che tra i principi della
legge delega ci sia la bandiera ideologica della flat tax, che
per noi è incostituzionale e il parlamento non può accettare
questa delega in bianco".
In particolare, oltre a quelli relativi all'abolizione della
flat tax, gli emendamenti presentati da +Europa puntano a
introdurre il principio di equità intergenerazionale in materia
di finanza pubblica, a prevedere la pienezza di difesa del
contribuente, garantendogli un giusto procedimento
amministrativo e giusto processo tributario; si punta inoltra a
introdurre l'obbligo dell'udienza in presenza per i processi
tributari qualora una parte ne faccia richiesta, a contrastare
la disuguaglianza di genere e il superamento dei disincentivi
alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro attraverso
una tassazione agevolata per il percettore di reddito più basso
all'interno dei nuclei familiari e delle unioni civili. Inoltre,
gli emendamenti di +Europa prevedono incentivi alla formazione
universitaria e all'inserimento nel mercato del lavoro di
neolaureati attraverso una tassazione di vantaggio per i giovani
lavoratori dipendenti neolaureati; la riduzione percentuale
delle aliquote d'imposta per incentivare un'economia d'impresa
"verde", a zero o bassa emissione di sostanze inquinanti e
climalteranti premiando il contribuente che si adopera
fattivamente a questo scopo; a uniformare il trattamento fiscale
per le diverse attività del terzo settore recependo le
indicazioni della Corte costituzionale, che ha indicato come
unitario il settore dell'economia sociale posto a presidio della
convivenza civile e solidale tra i consociati. Infine, un
emendamento introduce il principio del contratto tra fisco
contribuente che rappresenti un vero e proprio "accordo di
responsabilità sociale".
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