Complessivamente, da quanto si evince
da una tabella dell'Inps, le domande respinte al 30 settembre
2022 sono 456.331, le 'posizioni' decadute 264.964, quelle
revocate 60.523. Il che porta il totale complessivo (dal 2019) a
1.735.195 domande respinte, 871.491 decadute e 213.593 revocate.
Il Reddito di Cittadinanza - spiega l'Istituto - "è stato
oggetto di ampio dibattito istituzionale e di particolare
attenzione mediatica anche in occasione delle verifiche di
accertati casi di indebita percezione della stessa.
Il sistema dei controlli risulta particolarmente complesso in
ragione anche della numerosità delle Amministrazioni coinvolte e
della tempistica da rispettare per la verifica dei requisiti,
all'atto della presentazione della domanda.
In fase di prima attuazione, in conformità delle disposizioni
normative, l'Inps ha attuato un sistema di controlli
centralizzati sulla sussistenza dei requisiti previsti dalla
legge, affiancato da verifiche ex post a cura delle sedi
territoriali sulla veridicità delle dichiarazioni.
A seguito dell'evoluzione applicativa della misura, l'Inps ha
intensificato i controlli ex ante nell'ottica di prevenire ed
individuare i comportamenti opportunistici e fraudolenti.
Pertanto, il sistema dei controlli è stato progressivamente
rafforzato con l'obiettivo di accertare la veridicità delle
dichiarazioni rese, verificando preventivamente le informazioni
in possesso dell'Inps e di altre amministrazioni pubbliche, e
anticipando i controlli anche in ottica "antifrode". Sono stati,
inoltre, individuati scenari di "rischio potenziale"
predefiniti, incrociando le dichiarazioni presenti nelle domande
di RdC e nelle relative Dichiarazioni Sostitutive Uniche con i
dati e le informazioni presenti nei propri archivi.
Ciò ha consentito di intercettare le istanze sintomatiche della
presunta insussistenza di uno o più requisiti in capo al
richiedente (o al nucleo familiare) e di altre situazioni
potenzialmente incompatibili e di adottare tempestivamente i
conseguenti provvedimenti di reiezione, anticipando tale
verifica al momento della presentazione delle domande, scelta
recepita e oggi regolata da una specifica norma di legge (art.
74, comma 4 ter, della Legge n. 234/2021- Legge di Bilancio
2022).
In particolare, i principali scenari di rischio riguardano:
1. mancanza del requisito della residenza in Italia;
2. false o omesse dichiarazioni relativamente alla posizione
lavorativa dei componenti il nucleo familiare;
3. false dichiarazioni circa la composizione del nucleo
familiare.
Quando i sistemi Inps rilevano domande che presentano gli
indicatori di rischio appena citati, le istanze vengono
immediatamente respinte dalla procedura che gestisce la misura,
ovvero sospese nei casi in cui si rendano necessari ulteriori
approfondimenti, comunque sempre in via preventiva rispetto al
pagamento del beneficio. Un altro scenario di rischio che
l'Istituto sta da poco utilizzando, in stretta collaborazione
con le forze dell'Ordine, è quello relativo all'eventuale
titolarità di imprese e/o di qualifiche/cariche sociali da parte
dei componenti il nucleo familiare richiedente il beneficio.
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