A fronte dell'impennata su base annua
dell'inflazione, si segnala nel mese di settembre un
rallentamento dell'Indice Nic (l'indice nazionale dei prezzi al
consumo per l'intera collettività), stimato dall'Istat al +0,3%,
a fronte di un +0,8% rilevato nel mese di agosto.
All'aumento dell'inflazione contribuiscono, oltre ai beni
alimentari, contribuiscono, in misura minore, anche i prezzi dei
Beni non durevoli (da +3,8% a +4,7%) e dei Beni semidurevoli
(da+2,3% a +2,8%). Pur rallentando di poco, continuano a
crescere in misura molto ampia, i prezzi dei Beni energetici (da
+44,9% di agosto a +44,5%) sia regolamentati (da +47,9% a +
47,7%) sia non regolamentati (da +41,6% a +41,2%); decelerano
anche i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +8,4% a
+7,2%).
Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +11,8% a
+12,5%), mentre è sostanzialmente stabile la crescita di quelli
dei servizi (da +3,8% a +3,9%); si amplia, quindi, il
differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i
prezzi dei beni (da -8,0 di agosto a -8,6 punti percentuali).
L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto
prevalentemente ai prezzi dei Beni alimentari non lavorati
(+2,0%), dei Beni semidurevoli (+1,0%), degli Alimentari
lavorati (+0,8%) e dei Beni durevoli (+0,6%) ed è in parte
frenato dal calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti
(-4,2% dovuto per lo più a fattori stagionali).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA