L'invasione dell'Ucraina non frena le
importazioni della Russia in Italia che, anzi, raddoppiano in
valore ad aprile 2022, sulla spinta dei prezzi del gas. L'Istat,
nei dati sul commercio estero con i Paesi extra Ue, registra un
aumento degli acquisti italiani da Mosca del 118,8%, rispetto ad
aprile 2021.
È una crescita dovuta al comparto energetico, che vede i
prezzi in volata ed è rimasto a margine delle sanzioni contro la
guerra di Putin mentre l'Europa è alle prese con il lungo
processo per smarcarsi dalla dipendenza russa in questo campo.
L'Italia, secondo le previsioni del ministro della Transizione
ecologica, Roberto Cingolani, raggiungerà l'obiettivo nella
seconda metà del 2024. Nel frattempo, deve continuare a comprare
da Mosca.
Complessivamente, le importazioni italiane di prodotti
energetici triplicano il loro valore nell'arco di 12 mesi, con
un aumento del 193,8% da aprile 2021. A loro sono dovuti più di
due terzi della crescita complessiva degli acquisti italiani dai
paesi extra-europei che segna +59% e anche il risultato negativo
della bilancia commerciale tricolore. L'Italia finisce così con
un deficit di 2,29 miliardi di euro, ad aprile, dopo che l'anno
precedente aveva registrato un avanzo di 4,85 miliardi.
Nell'insieme primi quattro mesi dell'anno, il deficit
energetico supera i 30 miliardi mentre quello commerciale è di
8,5 miliardi, a fronte di un avanzo di 15,59 miliardi nei primi
quattro mesi del 2021.
Dall'inizio dell'anno, del resto, i prezzi dell'energia
elettrica all'ingrosso hanno registrato valori record e il
prezzo unico nazionale che ha toccato a marzo il livello più
elevato mai registrati, per poi ridursi del 20% ad aprile fino a
245,97 euro a Megawatt-ora, secondo i dati del Gestore dei
mercati energetici Gme. Questo valore resta comunque tra i più
alti mai registrati ed è salito del 256% dal 2021, sempre
secondo Gme. A guidarlo è l'aumento del prezzo del gas naturale
che è salito di quasi cinque volte, in Italia, dall'inizio dello
scorso anno al Punto di scambio virtuale Psv.
Mosca risulta così il primo partner per crescita delle
importazioni italiane. Ed è, al tempo stesso, quello con il calo
più deciso delle esportazioni, in flessione del 48,4%, per
effetto delle sanzioni.
Complessivamente l'export italiano extra Ue sale dell'1,9% ad
aprile rispetto a marzo, continuando "una crescita ininterrotta
dall'inizio dell'anno", come sottolinea l'Istat, mentre su base
annua c'è un "netto rallentamento" fino a +11,8%, dopo il +22,2%
di marzo.
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